[`ramp]
Oughtibridge

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Oughtibridge è stato registrato durante un concerto tenutosi al Jodrell Bank Radio Observatory il ventitrè di Giugno del 2001. La denominazione dell'album è un omaggio rivolto ad un villaggio dislocato in prossimità di Sheffield, luogo dove ['ramp] erano soliti fare tappa nel corso dei loro concerti. Integralmente improvvisato, per realizzarlo Makowski e Parsick si sono superati sviluppando un lavoro realmente all'altezza della loro abilità artistica. Realizzato nell'oscurità, questo concerto si configura rapidamente come un avvenimento ricco di atmosfera.
Ricolmo, secondo uno schema consueto nella tradizione ['ramp], di scuri presagi si dischiude su Dron(e)field, lenta processione, circondata di pulsazioni rotatorie, che muovono circolarmente il proprio flusso sonoro attorno ad un movimento lineare.
Abbracciato da effetti sonori disseminati e da ombre dalla lieve ondulazione caratterizzate da una forte tenebrosità, Ozone è piuttosto un appuntamento sonoro ricco di pulsazioni e percussioni dalle sonorità variegate, che comprendono glockenspiel e xilofono.
In una atmosfera piena di ermetismo ove tutto appare serrato e tessuto, note adamantine si imbastiscono su una linea guida nella quale le frequenze più basse prevalgono, come le percussioni dalle sonorità industriali, nutrendo una breve sequenza che richiama alla mente un film drammatico alla Boorman.
Maggiormente limpida, la title-track costituisce una enorme distesa d'acqua che fluttua con intensità e che si arricchisce di cori spettrali confluendo in Ascension, dall'incedere tenebroso e dalla ricchezza ed esplosività sonora incredibili.
Fibre richiama sonorità più instabili e nervose con un synth minaccioso che si accende stupendamente con l'arrivo di Tool. Adesso la linea del suono è greve e frenetica con passaggi talmente incalzanti e violenti soli da far vibrare l'impiantito.
Un leggero assottigliamento nel quadro di un tale regime di violenza sonora, permette a Tool di ripartire segnando il vertice sonoro della sua cupa sequenza pulsativa. Sebbene altrettanto frenetica, la sequenza si riduce in termini di potenza, preservando in ogni caso la propria indole ribelle che si erge contro qualsivoglia tentativo di stabilizzazione attraverso le sue lunghe pulsazioni circolari dalle intonazioni mutevoli.
Un incredibile bilanciamento che si estende sino alle pulsazioni metalliche ed ambivalenti di Dune, brano fluttuante dalla fisionomia decisa che si inabissa nel silenzio ancestrale di Lovell, i cui rombi si amplificano alla confluenza con Stern nei cui ultimi istanti una pulsazione trasmuta in una atmosfera lugubre e ferrosa ove effetti sonori contribuiscono a forgiare una sorta di follia latente.
Pacatamente Spinegrinder si trasforma in ritmica febbrile nel quadro di una breve melodia nitida che nonostante la sua dolcezza, ha il medesimo effetto di una rasoiata in questa oscurità evanescente.
Tutto regna anarchicamente e si separa in ogni senso: una distonia musicale che recupera la sua coesione armoniosa con l'apparizione di un sequencer e di un synth aggressivo dalle stratificazioni acuminate che riconducono Spinegrinder nei suoi confini atmosferici.
No Hard Shoulder conclude lo spettacolo sonoro su un movimento sequenziale irregolare, pervaso da soli infernali del synth che un soave strato di archi contribuisce a ricoprire di tenerezza. Un frangente pieno di intensità che raggiunge la sua acme nel momento in cui gli strumenti si incontrano nuovamente nel medesimo punto.
Una sinfonia elettronica improvvisata che ha termine nella quietezza di una sequenza che si spegne morbidamente.
Oughtibridge è nel solco ['ramp] un lavoro di atmosfera, esplora territori sconosciuti, è ricco di ambientazioni torbide che richiedono all'ascoltatore di capirne il senso e di alimentarsene senza frenesia.



Frank Makowski: Electronics, Sampling, Tools, Sequencing
Stephen Parsick: Electronics, Atmospherics, Tools, Sequencing

Anno: 2005
Label: Doombient Music
Genere: Experimental

Tracklist:
01. Dron(e)field
02. Ozone
03. Oughtibridge
04. Ascension
05. Fibre
06. Tool
07. Dune
08. Lovell
09. Stern
10. Spinegrinder
11. You want some more?
12. No hard shoulder

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