Muzak
In Case Of Loss Please Return To:

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Lizard Records, una band salentina, un package che colpisce per la sua originalità e per la sua sobrietà, indizi interessanti e allora proseguiamo con le indagini,
nome: Muzak
titolo: "In Case Of Loss Please Return To:"
segni particolari: album di esordio
qui bisogna saperne di più, scaviamo nel passato e scopriamo che i Muzak nascono nel 2000 ed hanno già pubblicato nel 2002 un Demo intitolato "Each Day Ends", credo proprio sia ormai necessario passare all'ascolto di questo loro debut intitolato come detto, "In Case Of Loss Please Return To:". E l'ascolto è la conferma degli indizi trovati, indizi che portano dritto ad un disco, una musica, un suono che accoglie l'ascoltatore, lo conforta, lo mette assolutamente a proprio agio, una musica che spazia da riferimenti progressivi legati alla scuola di Canterbury a momenti più devoti allo Space-Rock, da momenti più intimi con sonorità ambient a chiari riferimenti Jazz-Rock, una vasta e variegata mescolanza di colori, di atmosfere e di emozioni che però non fa assolutamente perdere linearità al suono dei Muzak non gli fa assolutamente perdere quella che è a mio parere la peculiarietà principale di "In Case Of Loss Please Return To:" e cioè il senso di conoscenza, di conforto, di familiarietà, ascoltare questo disco, abbandonarsi ad esso restituisce una sensazione sognante di appartenenza, di curiosa ed intima condivisione.

L'apertura è affidata alla lunga suite "The Holy Graal Is Buried Under The Football Ground", uno dei capitoli più significativi dell'album, laddove un inizio molto vandergraffiano con gli archi a prendere per mano l'ascoltatore cede il passo ad un ritmo più sincopato, un crescendo che apre definitivamente al cuore del brano, al cuore decisamente più etereo e sognante con il piano a dettare la linea melodica fino all'esplosione dalle sensazioni più spaziali che prelude al finale, un finale decisamente marziale e nuovamente progressive. Senza dubbio un brano ricco ed ambizioso che già da subito ci presenta i Muzak e la loro capacità di trasmettere emozioni e la conferma di questa capacità arriva immediatamente con "In Case Of Loss", un brano acustico molto floidiano estremamente ricco di pathos.
Un iniziale sapore etereo, circolare quasi ossessivo ha invece "First Time Only Supernauts" fintanto che non si spezza il cerchio e si arriva nello spazio con una fuga elettrica che sa di riconquistata libertà.
Brano atipico anch'esso vagamente floidiano è la breve "Cathedrals In The Desert" quasi un intimo dialogo tra i Muzak e l'asoltatore. Si ritorna alle sensazioni ipnotiche ed ossessive con l'inzio di "The Trojan Horse Is Buried Under The Football Ground" un altro caposaldo di questo "In Case Of Loss Please Retun To:" inzio ossessivo e psichedelico che cede il passo ad un crescendo con la batteria a dettare voracemente il ritmo, un crescendo che porta ad un momento corale e ad un seguente momento di improvvisazioni che sa molto di jam session in chiave jazz-rock con una sezione ritmica che da grande prova delle proprie capacità.
E' l'elettronica coi sampler ad aprire "Oxygene Opiates And Other Pale Ideas" dandogli un tocco vagamente industrial, tocco che permane per tutto il brano che prosegue su toni decisamente più Rock, brano decisamente elettrico ed atipico sia nella struttura del brano stesso che nella strumentazione utilizzata.
Un ponte, un brano di passaggio è "First Time Only Supernauts (Coda)", un passaggio ad un altro dei brani più rappresentativi di "In Case Of Loss Please Retun To:" e cioè "Telemachus Is Walking On Arvasì" dall'incedere inizialmente lento e monocromatico fino all'apertura dello spazio in un crescendo melodico e musicale molto interessante e con un finale suggestivo ad introdurre la seguente "Keny Lanisgoo" altro brano decisamente trascinante con i ritmi che si mantengono stavolta costantemente elevati. Si ritorna alla ballad anche qui con chiari riferimenti ai Pink Floyd con "In Case Of Dream Without Numbers" con sinfonia finale di ... suonerie di cellulari.
Che i buchi neri ci potranno aiutare a capire la nostra prossima microscopica vita può farci sorgere qualche piccolo ma lecito dubbio ma che questo sia forse il pezzo più bello di tutto l'album assolutamente no, incredibile l'atmosfera che riescono a ricreare i Muzak con questo "The Black Holes Help Us To Understand Our Next Microscopical Life", strumenti a fiato e giochi di voce in un crogiulo di sonorità a mezzo tra Progressive e Jazz assolutamente unico.
E' il coro arrangiato e diretto dal Maestro Sergio Filippo ad apire ed a fare da iniziale colonna portante a "If Me You Fly I Am Your Wings" con un aria eterea e celestiale che viene bruscamente interrota dallo stridore distorto delle chitarre fino a concludersi nella dimensione e nelle sonorità decisamente più familiari e conosciute della tipica banda di paese. Si chiude, il nostro cammino sta avviandosi alla fine, "Sad Hydrogen And Small Hard Tack Fish", cerchiamo la stazione radio giusta e troviamo la bella voce dai toni folk di Majirelle che con dolcezza ci guida verso l'oblio.

Da segnalare la presenza di guest di prim'ordine, come il violoncellista Paul de Jong di The Books nel primo brano "The Holy Graal Is Buried Under The Football Ground", il trombone di Giuseppe De Marco, Sergio Filippo a dirigere il coro in "If Me You Fly I Am Your Wings", la splendida voce di Majirelle e l'ottima produzione di Fabio Magistrali.

Un disco quasi completamente strumentale, un disco ricco di emozioni, di sensazioni, di paesaggi dai molti colori, affascinante e maturo, intrigante e accogliente, curioso e sognante, un disco che dimostra grande maturità compositiva nella giovane band pugliese, un album atipico, non di facile approccio ma estremamente emozionale ed emozionante. Il caso è chiuso, solo un piccolo dubbio resta .. ma potranno veramente i buchi neri aiutarci a capire la nostra prossima microscopica vita ? attenderò con impazienza il prossimo lavoro dei Muzak per sapere la risposta, forse non ci riusciranno i buchi neri ma i ragazzi pugliesi e le loro emozioni in musica sicuramente possono aiutarci.



Giuseppe Calignano: Voce, basso
Alberto Piccinni: Chitarra
Enrico Russo: Tastiere e voce
Luigi Calabro: Batteria

Anno: 2005
Label: Lizard Records
Genere: Experimental

Tracklist:
01. The Holy Graal Is Buried Under The Football Ground
02. In Case Of Loss
03. First Time Only Supernauts
04. Cathedrals In The Desert
05. The Trojan Horse Is Buried Under The Football Ground
06. Oxygene Opiates And Other Pale Ideas
07. First Time Only Supernauts (Coda)
08. Telemachus Is Walking On Arvasì
09. Keny Lanisgoo
10. In Case Of Dream Without Numbers
11. The Black Holes Help Us To Understand Our Next Microscopical Life
12. If Me You Fly I Am Your Wings
13. Sad Hydrogen And Small Hard Tack Fish

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