Home Recensioni Album Morgan - Canzoni Dell'Appartamento

Morgan
Canzoni Dell'Appartamento

I Bluvertigo hanno rappresentato una sorprendente esperienza nel mondo musicale Italiano capace di vivere con un piede nella ribalta e con l'altro nella sperimentazione, godibili ma al tempo stesso sorprendenti nel generare quell’inaspettato miscuglio di art-rock e pop che allacciava armoniosamente Duran Duran, King Crimson, Bowie, Roxy Music e svariati altri protagonisti della musica di un certo spessore. Dopo l'inaspettata interruzione dell'esperienza Bluvertigo verificatasi con un brusco scioglimento, mai smentito ma nemmeno totalmente ammesso dai membri del gruppo medesimo, evento alquanto misterioso tenendo conto che immediatamente dopo l’uscita di Zero e in particolare dopo l’apparizione sanremese i Bluvertigo avevano inondato i loro estimatori con tappe promozionali sui mezzi di informazione e con un’impressionante numero di concerti, Morgan Castoldi percorre una strada solista, interessante per gli sviluppi futuri che potrebbe assumere. Morgan medesimo nel momento della presentazione alla stampa di Canzoni Dell’Appartamento, ha indicato come “congelati” i Bluvertigo. Dunque Canzoni Dell’Appartamento può ragionevolmente essere indicato come il disco del "passaggio" dal compito, per molti versi difficile di leader a quello di solista; solo il tempo a venire potrà svelarci se il nucleo del gruppo dissoltosi permarrà con il transfugo (come verificatosi per Peter Hammill dei VDGG) oppure se dinnanzi a lui si dischiuderanno diverse e magari non sempre condivisibili opportunità (come è stato talora per Peter Gabriel). Certamente quel che si può asserire correttamente è che in questo esordio solista Morgan assembla una sua visione introspettiva di un vasto spettro di ispirazioni, raccordate in maniera equilibrata da una assoluta sensibilità musicale e da liriche che come da par suo lasciano filtrare una robusta conoscenza letteraria e artistica che organizza le riflessioni sul vivere giornaliero.
Nei suoi testi Morgan si scruta allo specchio come se stesse analizzando il mondo tramite il filtro di una finestra, derivandone una visuale a tratti dissociata, descrivendo le proprie intime perplessità e le proprie sicurezze con grande dose di realismo. Le parti musicali sono notevoli sottolineature di queste condizioni dell'animo e dimostrano l’avvenuta somatizzazione di sfaccettature che non erano totalmente comparse nel repertorio dei Bluvertigo, come all'interno di "The Baby" dove sfilano il pop inglese degli ultimi Sixties ed anche i Queen di Death On Two Legs, od anche "Canzone Per Natale" dove è spiccata la lezione di Sakamoto/Sylvian di Forbidden Colours
Il singolo e video clip promozionale "Altrove" rinvia probabilmente più di tutte le altre tracce al clima dei Bluvertigo anche se nella profondità del suo testo sembra voler disegnare il programma dell'itinerario avviato con questo album da Morgan (“Ho deciso di perdermi nel mondo, anche se sprofondo lascio che le cose mi portino altrove, non importa dove”).
Il disegno più tipico dei Japan sembra articolare "Crash", mentre in "Aria" Morgan sembra pescare simmetricamente da Bowie e Sylvian, anche se le liriche non sembrano completamente all'altezza.
L'incedere epico dei primi King Crimson (quelli di Epitaph) setacciati attraverso una visuale alla Battiato caratterizza "Me", mentre l’acida psichedelia Inglese dei Sixties anima "Heaven In My Cocktail". "Se" è un misurato compendio di "If", dei Pink Floyd con testi tradotti quasi integralmente da quelli di Roger Waters. L’altra cover dell'album è una piacevole rivisitazione di "Non Arrossire", di Giorgio Gaber che Morgan nutre con sfumature e particolari, manifestando la sua sorprendente capacità di arrangiatore anche su opere di non semplice organizzazione quale è proprio questo brano, tra l'altro apertamente estraneo al contesto nel quale Morgan si è districato sino ad adesso.
Di apprezzabile interesse è anche la maniera in cui in "Italian Violence" vengono disseminati gli insegnamenti dei Beatles più estroversi, mentre in "Le Ragioni Delle Piogge" si possono riscontrare elementi della vena intimista di Peter Hammill.
In sostanza ed in definitiva è possibile dire che se saremo privati della interessante esperienza dei Bluvertigo, Morgan potrà quanto meno condurne avanti il discorso, con qualche valore aggiunto in più e, per converso, con qualche altro in meno.
Nell'attesa mettiamo in tasca un album intenso, e di indiscutibile qualità.

70/100


Morgan Castoldi: Voci, Basso, Pianoforte, Chitarra, Kawai Piano, Percussioni Vocali, Mellotron, Theremin, Loop, Arrangiamento Archi
Sergio Carnevale: Batteria, Percussioni
Phil Drurnmy: Nacchere, Percussioni
Daniele: Vocoder
Marco Carmino: Chitarra Elettrica
Pacho: Shaker, Bidone, Piatti Addizionali
Marco Carusino: Chitarra Elettrica
Roberto Colombo: Hammond, Wurlitzer, Gsm

Anno: 2003
Label: Columbia
Genere: Rock

Tracklist:
01. Altrove
02. The baby
03. Crash
04. Aria
05. Evaporazione
06. Non arrossire
07. Me
08. Se (If)
09. Italian violence
10. Heaven in my cocktail
11. Le ragioni delle piogge
12. Canzone per Natale

Banner

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.