Miss Kenichi
Collision Time

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La giovane artista tedesca Katrin Hahner, debutta con il suo primo lavoro "Collision Time" dopo aver pubblicato un EP "Home Adventures" utilizzando come pseudonimo "Miss Kenichi" ripreso da un Manga giapponese. Abbiamo di fronte un album prettamente acustico, ove gli arrangiamenti volutamente scarni (chitarra acustica e l'utilizzo di qualche effetto elettronico) esaltano la voce piuttosto affascinante di questa giovane artista.
Brani come Gunshop, Black Bird e Under my Skirt, caratterizzati da brevità e frammentarietà si collocano come spazi in cui l'artista marca brevi pensieri o stati d'animo, descritti mediante una lirica spontanea ove l'accompagnamento mediante chitarra acustica funge semplicemente da contorno ritmico.
Il punto di forza di questo lavoro d'esordio è sicuramente l'aspetto fortemente on the road e folk su cui viene improntata l'intera struttura. La matrice compositiva è intrinsecamente legata a riferimenti autobiografici come i continui viaggi da una parte all'altra del proprio paese, prima in gioventù con il padre camionista, successivamente alla ricerca di avventura e di un obiettivo, elementi che in qualche modo richiamano la Beat Generation.
Quiet Life è un esempio lampante di come elementi infantili o comunque di immagini scorte all'orizzonte durante l'infanzia nel corso di uno dei numerosi viaggi in camion riafforino alla mente e si materializzino per mezzo di un motivo cantilentante e bambinesco.
La direzione del cantato e del ritmo va verso una miscela di ricordi, pensieri che s'intersecano confusamente e dolcemente nella sensuale espressività di Hahner, talvolta facendo saltare alla mente il cantato di Tori Amos e perchè no anche di Dolores O'Riordan.
Semplicità e minimalismo sono le parole chiave che rendono pienamente l'idea di quest'album, l'idea che non necessariamente bisogna sviluppare in ambito artistico un qualcosa di complesso ma che sprofondi nel banale.
Insomma si assiste ad un risultato veramente puro e originale nel suo genere, che potrebbe dare adito, in futuro, a lavori molto interessanti soprattutto intesa come musica scritta di getto, come manifestazione di pulsioni e pensieri, sempre che un possibile successo non distolga l'artista da questi autentici obiettivi.
A volte si può sopperire alla mancanza di virtuosismo, sfruttando una composizione immediata e l'accostamento di buoni testi, in grado di generare un risultato notevole, e Miss Kenichi lo dimostra abbondantemente.



Katryn Hahner : Voce, chitarra acustica
Henrik von Holtum : Melodic (Away)
Sebastian Hoch : Piano (If Hate could heal, Quiet Life)

Anno: 2006
Label: Audioglobe/Alphasouth
Genere: Pop/Folk

Tracklist:
01. Arrived
02. Collision Time
03. Black Bird
04. Blue Eyed Stallion
05. It won't come
06. River
07. Away
08. Gunshop
09. Hotel
10. Ride On
11. If Hate could heal
12. Under my Skirt
13. Flashlights
14. Silver Lake
15. Quiet Life

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