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Kna'an
First Impression

Gli israeliani Kna’an pubblicano il loro primo album nel 2009. First Impressions é introdotto da una copertina di stampo biblico sulla quale spicca un contrasto: metà mostra il rigoglioso paradiso in cui, secondo la nota leggenda, Adamo colse la mela andando contro il volere divino, mentre sull’altra metà ci appare un mondo di macerie, arido e cupo, cioè la punizione riservata all’uomo per aver commesso il peccato originale; il libretto é molto dettagliato e contiene foto e testi. Il CD, che dura circa un’ora, si apre con lo strumentale di tre minuti “Va’Yehi (Let There Be)”, dove si fanno notare le tastiere dark-sinfoniche ed un certo senso di tranquillità, che poi cedono il passo al veloce “Genesis” che naturalmente descrive la creazione del paradiso terrestre. “The End of Purity” dura ben otto minuti e racconta il rammarico di Adamo per la perdita dell’innocenza dopo essere stato indotto verso il peccato dalla sua donna e dal leggendario serpente tentatore: il brano é compatto e complesso, a tratti perfino apocalittico, essendo caratterizzato dalle tastiere e dal violino. Su “Scarred Forever” compaiono i pensieri di Caino dopo l’assassinio del fratello Abele: il pezzo é dapprima cadenzato, quindi prende velocità pur mantenendo una certa melodia.
One Single Speech”, che riguarda la Torre di Babele, presenta un bel duetto di chitarre ed un coro femminile, mentre il ritmato “Sulfur Salvation”, lungo sette minuti, tratta la distruzione di Sodoma ed é arricchito da una parte recitata ed atmosferica; si prosegue con il veloce “Binding Testament”, cioè la storia di Abramo e del sacrificio del figlio Isacco, tragedia che venne fermata da mano divina poco prima del tragico epilogo. Si continua con altre due canzoni veloci, cioè la feroce “The 12th Star” e la potente “Slavery” sulla schiavitù degli ebrei in Egitto; la conclusione spetta alla martellante “Goldblind” che descrive la punizione divina riservata agli uomini che avevano adorato il vitello d’oro ed infine all’acustica “Walk to the Mountain”, che indica la strada verso la “terra promessa”.

Siamo quindi di fronte ad un concept sul Vecchio Testamento (del resto, tanto per restare in tema, “Kna’an” é l’antico nome di Israele) strutturato su una voce molto aggressiva che si destreggia bene sia in scream che in growl, mentre il contesto strumentale verte su un continuo contrasto tra alcuni momenti melodici, di stampo classic-epic metal, che ricordano gli Iron Maiden dei tempi d’oro ed altri più aggressivi che riecheggiano i primi In Flames ed i Cradle of Filth. I riferimenti musicali, quindi, sono ancora parecchio evidenti e le frequenti sovrapposizioni vocali, in particolare le voci pulite, non sempre si dimostrano efficaci; tuttavia qualche elemento orientaleggiante ed un discreto solismo melodico rendono il disco consigliabile agli appassionati di death melodico o di epic metal estremo, purchè si accostino all’album senza facili pregiudizi verso la forte componente religiosa su cui il concept è stato costruito.

71/100


Adir Ron: Voce
Maoz Kain: Chitarra e voci
Yoni Bitton: Chitarra
Tom Chadash: Basso
Ron Amar: Batteria

Anno: 2009
Label: Autoprodotto
Genere: Melodic Death Metal

Tracklist:
01. Va’Yehi (Let There Be)
02. Genesis
03. The End of Purity
04. Scarred Forever
05. One Single Speech
06. Sulfur Salvation
07. Binding Testament
08. The 12th Star
09. Slavery
10. Goldblind
11. Walk to the Mountain

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