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Sophya Baccini
Aradia

Doppia recensione per Aradia di Sophya Baccini.

Sicuramente c’è chi si ricorda dei Presence, una band oramai storica del panorama metal e progressive della nostra Italia e precisamente di Napoli. Una delle caratteristiche principali della band è sicuramente la voce di Sophya Baccini, ottima cantante che oggi prova ad esprimersi in veste da solista ed il risultato è veramente ottimo.

In questo cd Sophya mette tutta la sua esperienza, la sua passione e la sua cultura musicale, provando a fondere insieme vari stili musicali.
Aradia è un concept strutturato come una suite e si ispira alla storia della strega Aradia, figlia della Dea Diana e che ha lo scopo di portare la stregoneria sulla terra. Sophya Baccini ne ha creato la perfetta colonna sonora, splendida in tutte le sue forme ed il primo brano, “La Pietra”, ne è un esemplare biglietto da visita, con le sue sonorità sinfoniche e progressive e su tutto emerge la bellissima voce di Sophya. Il brano riesce ad avvolgere l’ascoltatore, con diverse sonorità, dove trame chitarristiche fanno la differenza ed anche le parti più sinfoniche e folkloristiche riescono a fare emergere quello che è solo il primo brano del cd. Ascoltate “Studiare, Studiare”, introdotta dal suono di un clavicembalo a cui si aggiunge poi un violino che insieme danno vita a quello che è il brano più classicheggiante del cd e “Will Love Drive Out The Rain?” ed entrerete nel mondo “stregato” di Sophya Baccini, un mondo fatto di varie contaminazioni e di sonorità spesso coraggiose e sempre contro corrente ed oggi incidere un lavoro del genere, di coraggio ce ne vuole veramente tanto. Ci sono anche altri brani eccellenti, come “Don’t Dream That Dream”, brano stravagante e progressivo con un flauto che riporta subito alla mente Ian Anderson ed i Jethro Tull e “Elide”, dove Sophya si lascia andare in splendidi momenti vocali forse d’altri tempi, così come lo fa anche nella title track, brano più breve dove voce, violino e pianoforte creano un sound sinfonico e dark.
Il cd si conclude con altri due ottimi brani, “When The Eagles Flied”, dal sound più moderno e ritmico e “Circle Game”, brano di Joni Mithcell, splendidamente reinterpretato dalla bravissima Sophya.

Aradia è un cd stupendo che mette in evidenza la bravura di Sophya Baccini, non solo dal punto di vista vocale, ma anche da quello compositivo. Consigliatissimo a chi dalla musica vuole quel qualcosa in più.

85/100

di Fabio Loffredo



 

...Tu non dovrai estrarre la spada dalla roccia in virtù del tuo magico destino...

Sophya Baccini, napoletana, nasce professionalmente come cantante solista ed autrice di testi in italiano, napoletano, francese ed inglese.
Compositrice e corista, lavora da anni come vocalist e turnista in sala d’incisione tra gli altri con Amij Stewart, Vittorio Nocenzi del Banco, Alan Sorrenti, Paolo Zavallone, Osanna, Clive Jones della storica band inglese Black Widow, Delirium ed altri. Negli anni “80 fonda i Presence, gruppo Prog-Dark molto amato all’estero dove effettua numerosi tour e con i quali pubblica sei dischi di cui è l’autrice dei testi . E' una delle migliori voci rock femminile d'Europa; viene coniato per lei il termine “Rock Soprano”.

Nel 2009 questo suo primo album da solista interamente scritto, arrangiato e registrato da lei, Aradìa (“Aradìa, o il Vangelo delle Streghe” opera scritta da Charles Godfrey Leland nel 1889 dedicata ai riti e ai rituali di un cupo folklore legato alla stregoneria), contenente un'unica suite originale di circa 60 minuti che ha per tema principale la visione di Aradìa, Figlia del Gran Sacerdote e la sua personale ricerca dell'amicizia. Atmosfere sinfoniche e dark, al limite del gotico, grazie anche all’uso di strumenti acustici di vario genere, quali violino, pianoforte, fisarmonica, buzouky, flauto, sassofono, chitarra classica affiancati poi dal Mellotron, dal Minimoog e dal Moog modulare che rendono una certa malinconia di fondo più potente, e quasi impetuosa. Su queste basi sono inserite le voci, sempre armonizzate in maniera potente, quasi come strumenti al servizio della voce solista narrante.

Il lavoro spiccatamente prog, si apre con l'introduttiva La Pietra, molto oscuro come brano nella base eseguita da Mellotron, orchestra e voce recitante e dove la stessa Sophya si esibisce in un delicato e conturbante pianoforte nonché alla voce lirica. In How Good la Baccini fa tutto da sola; piano, cori e synth per un risultato superbo. Studiare, Studiare, Will Love Drive Out on the Rain?, quest'ultimo brano multilingue molto delicato e introspettivo, Adesso, è un altro “movimento” di questa suite dedicata alla mitica figura femminile con un recitato molto suggestivo a cui segue Al Ritmo di Una Storia, brano ritmato anche se accompagna il momento di “trance” della ragazza; attimo molto -Kate Bush-. Con Beware e Ever Too Small, uno dei momenti più alti dell'intero lavoro, continua il discorso introspettivo della protagonista e molto belli i momenti di pianoforte della stessa Sophya, della sua incredibile voce e l'effetto “anticato” così ottenuto. Don't Dream That Dream dove al sognante brano spunta l'energico flauto di Martin Grice dei Delirium, prog-band di culto. Da un'altra prog-band, Gli Osanna, proviene Lino Vairetti che duetta con cattiveria nella seguente Non è L'Amore il tuo Destino, dove interpreta in questa suite teatrale, il ruolo di Mago. L'Ennesimo No è l'accorato richiamo della protagonista che non vuole tornare alla realtà ma restare nei suoi sogni su un tema da ballata con diversi cambi di tempo. Elide e Aradìa accompagnano in modo epico l'ascoltatore ai passi finali dove l'Eroina dopo tanto vagare nei suoi sogni scopre la vera amicizia in Elide che altri non è che...lei stessa e acquista quindi stima e fiducia nelle proprie possibilità, la sua vera amica è quindi lei stessa. La voce lirica di Sophya ripete e sottolinea ...ev’ry end is a new start... (ogni conclusione è un nuovo inizio), ogni scoperta è in realtà un ricordo... Chiudono il lavoro Two Witches and Doreen e Circle Game, la cover del brano di Joni Mitchell, inoltre una traccia video.

Un lavoro abbastanza difficile, non certamente riconducibile a quelli che si sentono giornalmente nelle radio, niente di ripetitivo o scontato, Opera Prima più vicina alla elegante visione operistica del canto che non alla musica leggera, fra Donella Del Monaco (Opus Avantra), Antonella Ruggero e alcune sonorità vocali di Giuni Russo nonché atmosfere marcatamente progressive di certa produzione di Kate Bush e annotazioni jazz con gli interventi appunto di Martin Grice e Lino Vairetti. Un lavoro a cui dedicare tempo e meditazione per coglierne appieno le sfumature, lo spirito, la maestosità e la bellezza.
A pochi mesi dall'uscita Aradìa aveva già ottenuto due nominations dagli International Prog Awards, come "Miglior album di debutto" e come "Miglior grafica e copertina"; non possiamo che rallegrarcene...

75/100

di Richard Milella


Sophya Baccini: Voce, Cori, Piano, Synth, Clavinet, Mellotron
Pino Falagiano: Arr. Archi, Arr. Percussioni, Arr. Orchestra, Moog Solo, Hammond Organ
Vittorio Cataldi: Violino, Fisarmonica
Franco Ponzo: Chitarre
Stefano Vicarelli: Modular Moog
Aurelio Fierro Jr.: Batteria
Martin Grice: Flauto, Sax Tenore
Lino Vairetti: Voce
Ana Torres: Voci, Cori
Nona Luna: Voci, Cori

Anno: 2009
Label: Black Widow
Genere: Progressive Rock

Tracklist:
01. La Pietra
02. How Good
03. Studiare, Studiare
04. Will Love Drive Out The Rain?
05. Adesso
06. Al Ritmo Di Una Storia
07. Beware, Beware
08. Ever Too Small
09. Don’t Dream That Dream
10. Non E’ L’amore Il Tuo Destino
11. L’Ennesimo No
12. Elide
13. Aradia
14. Two Witches And Doreen
15. Nei Luoghi
16. When The Eagles Flied
17. Circle Game

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