Elvenking
Two Tragedy Poets (...and a Caravan of Weird Figures)

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Sono rimasto colpito e al tempo stesso preso in contropiede da questo disco degli Elvenking. Deluso no, sarebbe davvero eccessivo, però è strano come questa bella realtà nostrana sia giunta al quinto album senza possedere una cifra stilistica vera e propria. Qui non si tratta di adattare la musica degli Elvenking ad una qualche etichetta, per una qualsiasi ragione di pigrizia mentale. Il discorso è ben diverso. Questo Two Tragedy Poets (...and a Caravan of Weird Figures) è un disco tanto ben suonato e orecchiabile quanto confusionario e rapsodiaco. E' come se la band si accontentasse di dare una parvenza vaga di 'filo conduttore' tra i brani per poi sfogare tutto il loro eclettismo attraverso un genere che attinge un po' da tutto ciò che era in voga sino a pochi anni fa e che negli ultimi tempi è scomparso. Influenze che pescano a piene mani dallo stile degli H.I.M., dei Blind Guardian, dei Bon Jovi e che spazia dal Power/Heavy/Folk sino al Rock più sdolcinato e scontato, quello che, per intenderci, viene oggi spacciato per Rock per ovvie ragioni di moda e che di Rock (nel senso autentico del termine) non possiede proprio nulla. Quest'ultima è una caratteristica molto controversa e per quanto mi riguarda anche molto deludente. Perchè spacciare la propria musica per folk metal, con tanto di copertina che non sfigurerebbe sopra un disco dei Finntroll, quando il disco non ha quasi nulla a che vedere con il genere ?
Non so se questa caratteristica sia nei fatti il vero punto di forza di questa band, e nemmeno lo credo, fatto sta che questo disco, non appena l'orecchio si abitua un po' alla schizofrenia stilistica della band, suona bene e si presta per un mercato estero a tal punto che la prima volta che l'ho sentito non sembrava neppure di stare ad ascoltare una band italiana. Non vogliatemene, nello stivale ci sono dei musicisti eccellenti, però chi manipola questa band da dietro le quinte (l'etichetta della band è l'AMF-Records) non ha la stessa provenienza, e quel qualcosa in più, lasciatemelo dire, c'è e si sente.

75/100


Damnagoras: Voce
Aydan: Chitarre
Gorlan: Basso
Elyghen: Tastiere, violino
Zender: Batteria

Anno: 2008
Label: AFM Records
Genere: Folk/Death Metal

Tracklist:
01. The Caravan of Weird Figures
02. Another Awful Hobs Tale
03. From Blood to Stone
04. Ask a Silly Question
05. She Lives at Dawn
06. The Winter Wake
07. Heaven is a Place on Earth
08. My Own Spider's Web
09. Not My Final Song
10. The Blackest of My Hearts
11. The Wanderer (digipack bonus)
12. Miss Conception
13. My Little Moon

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