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The Extinct Dreams
Ars Moriendi

Un piccolo capolavoro questo dei Russi The Extinct Dreams, band di giovane formazione che vede la partecipazione di 5 musicisti dediti ad un funeral doom con sfumature death gothic con impressionanti riferimenti alla teatralità dei primissimi My Dying Bride, o se vogliamo fare un parallelom forzato ai più ai seminali svizzeri Visceral Eviceration ed altri act della vecchia scuola doom, quella che risentiva fortemente delle influenze del metal estremo, a me questo genere piace forse perché ho vissuto in pieno quegli anni, quindi non posso che sottolineare che la recensione sarà soggettiva ma devo ammettere anche che non vi dovrete aspettare niente di nuovo al fronte e di trascendentale. Approssimativamente in 59 minuti e 5 tracce dai 10 minuti di media di durata, di originalità se ne trova poca e comunque presente, ma dato la scarsità di gruppi che suonano in questo stile abbastanza retrò diciamo che non c'é poi tanto da pretendere.

Lo stile proposto é coniato da me per l'occasione come un un 'bleaky doom/death' corrosivo e puzzolente di morte, un vortice lento, soffocante in cui l'act si cimenta in un usuale sound fatto di chitarre 'allentate', arpeggi sopraffini, vocals gutturali e raschiate ed altre passionali e teatrali, tutto intinto in un calice focalizzato su una tristezza magistrale e quasi epica.
In questa apocalisse di mestizia trovano spazio spiragli in cui le accelerazioni si fanno estreme ai confini col il sinistro death arcaico.
Gli Extinct Dreams sono una band relativamente giovane che con 2 demotapes precedenti alle spalle ed una formazione ufficiale risalente al 2006 si affaccia oggi sul mercato con questo cd limitato a 500 copie e numerato a mano, che si intitola Ars Moriendi, il loro precedente moniker.

La direzione musicale che hanno scelto é apprezzabile e sana, si tratta di Doom Metal certamente, ma essi includono varie influenze compreso il Death/Grind Metal (nota i suoni di batteria e chitarre con la voce a fare da contorno, sembra di ripiombare negli anni del boom estremo).

Mostruosi tempi moderati e "pachidermici" dove i 5 occasionalmente aggiungono ambientazioni atmosferiche sommate a grandi quantità di riff devastanti di chitarra molto duri, passaggi di percussioni marziali e profondi growls contro bilanciati dalle keyboards minimali in un sottostrato a tappeto ed arpeggi ipnotici dove il mood passa dalla calma piatta, depressa per poi lanciarsi su dilanianti voli pindarici.
In alcuni momenti, specie nella opener "Death Inside", il sound suona come un marcio incedere verso la ruvidità morbosa delle aperture estreme, tutto ciò é capace di ipnotizzare ma anche di ridestare l'attenzione dell'ascoltatore.
Ciò che mi ha colpito molto di Ars Moriendi é il sudicio sound vecchia scuola pieno di tempi diversi e momenti spiazzanti nel corso di un unica track.

Definire "Grind" queste parti sarebbe eccessivo ma il sound é quello del death primordiale e selvaggio, quello delle prime band di scuola death degli anni passati. In questo sound fatto di rovine e paesaggi tristi trovano largo respiro le partiture funeral doom create a dovere e orchestrate maliziosamente in passaggi soavi e paradisiaci.

Ars Moriendi in conclusione non é per niente un brutto album, un pezzo da collezione per gli amanti del genere ed un prodotto di nicchia, ma é anche un album dove é presente uno strano accostamento di sofferenza e accelerazioni brutali, sono certo che continuando su questa strada potranno nascere grandi composizioni da parte della band.
Sapete benissimo che nel settore Funeral doom l'innovazione tarda a venire, non è facile cambiare un genere che era già abbastanza innovativo quando nacque, ma gruppi come The Extinct Dreams tentano di farlo pur restano molto ancorati al passato. Vorrei solo consigliare loro di abbandonate il drum pseudo ovattato o comunque quei tocchi tutti uguali e spenti sui piatti, quei suoni orribili di scatoletta, o di cercare un batterista più capace e di concentrarsi di più sulla produzione del suono con piccoli ma giusti accorgimenti sui volumi e sugli effetti, i risultati potranno essere sorprendenti!

Se amate gli album che toccano l'inferno della sofferenza e gioite al sentire il sound death primordiale allora questo cd dovrà essere vostro.
Il cd ha una grafica semplice e lineare, ma deliziosa, sembra proprio di avere tra le mani un pezzo da collezione anni '90 per tutti i fan di Esoteric, Thergothon, Phlebotomized, Castle, e compagnia bella...

85/100


Ronnie: Chitarra, voce
Semen: Basso
Kiriusha: Chitarra, voce
Masha: Tastiere
Filin: Batteria

Anno: 2010
Label: Blackfire
Genere: Funeral Doom/Death Metal

Tracklist:
01. Death Inside
02. Shadows of Light
03. Embrace of Chaos
04. The Treatise About Marihuana
05. Ars Moriendi

Sul web:
The Extinct Dreams @MySpace

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