Home Recensioni Album Trapeze - Don’t Stop The Music - Complete Recordings Vol 1 - 1970-1992

Trapeze
Don’t Stop The Music
Complete Recordings Vol 1
1970-1992

Esce per la Purple Records questo cofanetto di 6 cd dedicato al primo periodo degli ottimi Trapeze, gruppo che vanta il pregio di aver fornito i propri membri a gruppi famosissimi della scena hard & heavy anglosassone (Mel Galley nei Whitesnake, Dave Holland nei Judas Priest, Glenn Hughes nei Deep Purple).
La nota label ripropone "Trapeze", "Medusa" e "You Are The Music ...We're Just The Band", i primi tre album pubblicati tra il 1970 e il 1972, ai quali accosta "Welcome To The Real World" (album live già pubblicato nel 1998, documentante una data del reunion tour del 1992), e aggiunge un doppio cd altrove totalmente inedito, che documenta il concerto tenuto dal trio a Dallas, al Majestic Theatre, il 27 aprile del 1973.
Risulta del tutto incomprensibile la ratio sottesa alle scelte di pubblicare quest'ultimo live soltanto in cd, colpevolmente ignorando il formato vinilico (soprattutto se si considera la recente pubblicazione in doppio 33 giri, da parte della medesima casa discografica, di un altro album dal vivo, lo splendido "Live In Houston 1972"), e di inserirlo all'interno di un cofanetto riportante materiale già edito e largamente ristampato, quantomeno per ciò che concerne i primi tre titoli.
Questi ultimi, peraltro, sempre nel 2020, sono stati proposti in formato doppio (il primo) e addirittura triplo cd (gli altri due) con una enorme quantità di materiale inedito, qui totalmente ignorato.
L'assenza dei successivi album - "Hot Wire" (1974), "Trapeze" (1975) e "Hold On" (1979), che andranno verosimilmente a comporre il volume secondo - trova invece ampie risposte nella foto che campeggia nella copertina del cofanetto qui recensito: l'intento non espressamente dichiarato è chiaramente quello di omaggiare la formazione con Glenn Hughes nei ranghi, assente nei titoli post 1972 (in realtà, egli compare in veste di guest nell'omonimo del '75, ma soltanto come cantante e nei soli brani "Chances" e "Nothing for Nothing").
Detto ciò, e passando al merito delle opere qui recensite, stiamo parlando di uno dei migliori gruppi inglesi di sempre, purtroppo non conosciuto adeguatamente dalla massa.
Tralasciando il primo titolo, ancora figlio degli anni '60 (se ci è concesso un parallelismo, i Trapeze stanno a quell'album, come i Deep Purple stanno ai loro primi tre), già a partire da "Medusa", le cose cambiano di brutto, giacché l'organico si vota ad un hard rock a vocazione funky rock, genere musicale che Hughes avrebbe inserito con successo anche nella Mark III dei citati Deep Purple. Ed infatti, il trio di Cannock è generalmente apprezzatissimo dagli estimatori degli album "Burn", "Stormbringer" e, soprattutto, "Come Taste the Band" (sono più di quanto si creda), con la differenza che i Trapeze, rispetto ai più noti connazionali, proponevano un sound più secco ed incisivo.
Invero, il trio fu un precursore anche in altri ambiti musicali: il brano "Black Cloud", ad esempio, biglietto da visita della nuova formazione a tre, anticipava la formula che avrebbe fatto la fortuna del Bad Company, mentre dall'album successivo, "You Are the Music" sembrava proporre i Dobbie Brothers in versione hard rock e "Coast To Coast" (con Rod Argent al piano e BJ Cole alla steel guitar), introduceva una voce ruggente e una chitarra graffiante nel contesto soffuso e vagamente west coast, tipico di Crosby Stills & Nash periodo tardo-seventies.
Per ciò che attiene ai due live, infine, l'inedito di Dallas del 1973 si evidenzia per una qualità sonora discreta e una tracklist che attinge soltanto dal 2° e dal 3° album; il discorso vale grosso modo anche per il titolo già edito, ove tuttavia: l'album "Medusa" è particolarmente tributato; il brano "Midnight Flyer" è tratto da "Hot Wire", quarta fatica ove era del tutto assente Glenn Hughes; due brani inclusi nella scaletta non sono attinti dalla discografia dei Trapeze ("Welcome To The Real World" era ed è tuttora altrove inedito, mentre "Homeland", firmato da Galley, sarebbe apparso due anni dopo in "From Now On...", album solista del bassista); la formazione è estesa a 4 elementi, grazie alla presenza del tastierista Geoff Downes (che già all'epoca poteva vantare la militanza in Buggles, Yes e Asia), collaborazione che dà vita ad una commistione interessante, pur non esaltante.


tracklist:

Trapeze
(1970) - cd 1
1-1 It's Only A Dream 1-2 The Giant's Dead Hoorah! 1-3 Over 1-4 Nancy Gray 1-5 Medley: Fairytale/Verily Verily/Fairytale 1-6 It's My Life 1-7 Am I 1-8 Suicide 1-9 Wings 1-10 Another Day 1-11 Send Me No More Letters 1-12 It's Only A Dream

Medusa
(1970) - cd 2
2-1 Black Cloud 2-2 Jury 2-3 Your Love Is Alright 2-4 Touch My Life 2-5 Seafull 2-6 Makes You Wanna Cry 2-7 Medusa

You Are The Music… We’re Just The Band
(1972) - cd 3
3-1 Keepin' Time 3-2 Coast To Coast 3-3 What Is A Woman's Role 3-4 Way Back To The Bone 3-5 Feelin' So Much Better Now 3-6 Will Our Love End 3-7 Loser 3-8 You Are The Music

Live In Dallas
(1973) - cd 4 & 5 
4-1 Way Back To The Bone 4-2 You Are The Music 4-3 Jury 4-4 Seafull 4-5 Your Love Is Alright
5-1 Medusa 5-2 Black Cloud 5-3 Keepin’ Time 5-4 Touch My Life

Welcome To The Real World - Live
(1992) - cd 6
6-1 You Are The Music 6-2 Way Back To The Bone 6-3 Welcome To The Real World 6-4 Coast To Coast 6-5 Midnight Flyer 6-6 Homeland 6-7 Touch My Life 6-8 Your Love Is Alright 6-9 Black Cloud

Mel Galley – guitar, vocals 
Dave Holland – drums, percussion 
Glenn Hughes – vocals, bass, piano
Terry Rowley – synthesizers, keyboards, backing vocals, guitar, flute, organ ("Trapeze" - 1970)
John Jones – trumpet, vocals ("Trapeze" - 1970)

guests:
B. J. Cole – steel guitar on "Keepin' Time" and "Coast to Coast" ("You Are The Music… We’re Just The Band" - 1972)
Rod Argent – electric piano on "Coast to Coast", piano on "Feelin' So Much Better Now" ("You Are The Music… We’re Just The Band" - 1972)
Kirk Duncan – electric piano on "What Is a Woman's Role" ("You Are The Music… We’re Just The Band" - 1972)
John Ogden – percussion on "What Is a Woman's Role" ("You Are The Music… We’re Just The Band" - 1972)
Frank Ricotti – vibraphone on "Will Our Love End" ("You Are The Music… We’re Just The Band" - 1972)
Jimmy Hastings – alto saxophone on "Will Our Love End" ("You Are The Music… We’re Just The Band" - 1972)
John Ogden - congas ("Live in Dallas part 1 & part 2" - 1973).
Geoff Downes – keyboards ("Welcome To The Real World Live" - 1992)

Anno: 2023
Label: Purple Records
Genere: hard rock 


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