Joni Mitchell – Live In New York

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Questa recente uscita discografica, attinta dal mercato semiufficiale delle broadcast, potrebbe essere qualificata, ad una prima sommaria analisi, quale mera replica del noto live "Shadows and Light", uno dei vertici artistici più rappresentativi di Joni Mitchell.
Quell'album si evidenziava quale epilogo di una lunga incursione effettuata dall'artista nella compagine jazzistica, concretizzata con grande riscontro di critica nei suoi lavori in studio "Hejira", "Don Juan's Reckless Daughter" e "Mingus", pubblicati tra il 1977 e il 1979.
Il coinvolgimento dal vivo di artisti totalmente attinti dal circuito jazz - Jaco Pastorius, Don Alias, Pat Metheny, Michael Brecker, Lyle Mays (ai quali venne affiancato il gruppo vocale The Persuasions in una manciata di pezzi) - rappresentava la sublimazione perfetta di quella coinvolgente ricerca musicale. 
Orbene, questa uscita discografica - registrata il 25 agosto del 1979 al Forest Hills Tennis Stadium di New York statistics, cioè circa 15 giorni prima il concerto documentato dall'uscita ufficiale (tenuto al Bowl di Santa Barbara, in California, il successivo 9 settembre) - è chiaramente attinta da una soundboard: la qualità del suono non è eccezionale e c'è la quasi certezza che il primo passaggio sia stato chiaramente fissato su una vecchia musicassetta. Analizzando l'economia del suono collettivo, inoltre, il basso risulta un tantino invasivo rispetto agli altri strumenti e ogni tanto si è pervasi dalla fastidiosa sensazione che gli acuti siano stati garibaldinamente trattati.
Se, tuttavia, siete fan oltranzisti di Joni Mitchell (ma lo stesso si può dire tirando in ballo Pat Metheny o Jaco Pastorius), c'è più di un motivo per cui vale la pena acquistare questo disco.
Innanzitutto il chitarrista è massicciamente presente: già 15 giorni dopo egli sarebbe apparso in termini più contenuti e garbati, forse bacchettato dal management, se non dalla stessa Mitchell verosimilmente un po' in difficoltà nel contenere le sue virtuosistiche esuberanze (al riguardo si ascolti, nell'album ufficiale, la citazione di "Phase Dance" contenuta "In France They Kiss on Main Street"). Ma qui, egli è a dir poco infuocato, come dimostra il suo assolo su "Amelia", assai più lungo ed incontenibile di quello poi reso pubblico (purtroppo, la performance è tagliata, cadendo la stessa nel passaggio tra primo e secondo cd). 
C'è poi una energia di fondo particolarmente evidente: alcuni brani sembrano leggermente più irruenti e veloci di quelli che saranno apprezzati nell'uscita ufficiale (e all'ascolto, pare che ciò non sia riconducibile ad una inusuale velocità riproduttiva del nastro).
Infine, un buon numero di brani non sono condivisi con l'uscita ufficiale, la quale, come noto, non documentò la scaletta completa, essendo castrata dei brani "Big Yellow Taxi", "Just Like This Train", "The Last Time I Saw Richard", "Raised On Robbery" qui invece presenti. 
In conclusione, se siete musicofili ma non audiofili - quindi se riuscirete ad apprezzare un suono dignitoso ma non superlativo - questo titolo è largamente consigliato perché permette di apprezzare una data di quel mitico tour nella sua originaria purezza esecutiva.




Joni Mitchell: voce, chitarra
Michael Brecker: sax tenore e sax soprano
Pat Metheny: chitarra
Lyle Mays: pianoforte e tastiere
Jaco Pastorius: basso elettrico
Don Alias: batteria e percussioni
The Persuasions: cori

Label: Equinox 
Genere: folk, jazz, rock, vocals

Tracklist:
1-1 Big Yellow Taxi
1-2 Just Like This Train
1-3 In France They Kiss On Main Street
1-4 Coyote
1-5 Edith And The King Pin
1-6 Free Man In Paris
1-7 Goodbye Pork Pie Hat
1-8 The Dry Cleaner From Des Moines
1-9 Amelia
2-1 Hejira
2-2 Dreamland
2-3 Black Crow
2-4 Furry Sings The Blues
2-5 Talk
2-6 God Must Be A Boogie Man
2-7 Raised On Robbery
2-8 Band Intros
2-9 Shadows And Light
2-10 The Last Time I Saw Richard
2-11 Why Do Fools Fall In Love
2-12 Woodstock



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