Maria Lapi
Tra me e il mare

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Album

Si snoda su trame fascinose e carezzevoli la seconda fatica della meneghina Maria Lapi, ma col cuore contaminato di salsedine a iosa e la chitarra che le si è attaccata addosso come un mitile sin dai primi anni di vita.

Se l’è presa comoda a rilasciare Tra me e il mare: ben sette anni per dar luce a nove perline incastonate in preziose ostriche musicali. La prima che si dischiude è “Tra le parole”: ottimo mèlange di archi e chitarra acustica con saltellante refrain. Invece “L’incanto di un incontro” parte con spazzole jazzy per introdurre una stesura d’ambiente che ammalia con qualità. L’artista ha anche spunti intimistici e allegrotti come “Madreamante” e “C’era da fare”, con arpeggi che sanno oscillare con classe verso orizzonti distesi su una gradevole ritmica. Maria, però, scivola sulle “Bucce di limone” in quanto, l’episodio in questione, non desta specifici ed innovativi sussulti per il suo andazzo fin troppo lineare. Sia chiaro: nulla di compromesso in cotanta bellezza dell’intero album. Non solo siamo “Stregati dalla luna” per la placida narrazione contornata solo da acustica e tromba, ma anche per la title-track, così vivace e spensierata che fa viaggiare l’orecchio con leggerezza e vocalità in chiave Swing Out Sister. Mentre “Piccolo principe” non tradisce l’intenzione discrezionale conferito al suo songwriting, che trasporta in àmbiti stilosi.
L’epilogo di tutta l’opera è appannaggio di una cover scritta da mitici personaggi come Antonio Amurri e del maestro Bruno Canfora, ombra fedele di Mina quando ruggiva anche nei varietà televisivi. Ebbene, “Conversazione” è un brano insolito, costruito su minimali pizzicate di contrabbasso e cello e colpisce proprio per la sua piacevole bizzarrìa.

Prodotto da Samuele Rampani e “Cooper” Cupertino, Tra me e il mare ha il chiaro proposito di braccare l’ambizione di una scrittura che non sia dettata da zavorre problematiche, ma lasci spazio al libero fluire di un cuor leggero, una piuma osservativa librata nell’aria e Maria Lapi è come un drone che, con spiccata e tracimante sensibilità, osserva, registra e trasforma sul pentagramma il meglio di ciò che scruta dall’alto con un sound provvidenziale e rinfrescante.


Anno: 2017
Label: Autoprodotto
Genere: Cantautorato

TRACKLIST:
01 – Tra le parole
02 – L’incanto di un incontro
03 – Madreamante
04 – Bucce di limone
05 – C’era da fare
06 – Stregati dalla luna
07 – Piccolo principe
08 – Tra me e il mare
09 – Conversazione


FORMAZIONE:
Maria Lapi: Voce e chitarra
Samuele Rampani: Chitarre, cori, organo, basso
Stefano Tedesco: Batteria
Ivo Barbieri: Contrabbasso
Fabrizio Fogagnolo: Contrabbasso e basso elettrico
Mattia Boschi: Violoncello
Raffaele Kohler: Tromba



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