Perigeo One Shot Reunion
Firenze, 23 luglio 2019

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Firenze, 23 Luglio 2019 - Piazza della Santissima Annunziata Quando, nell'autunno del 1977, il Perigeo annunciò lo scioglimento nel corso del concerto tenuto a Firenze, al festival dell'Avanti, nessuno ci credeva. 
Invece era proprio così: il gruppo gettava la spugna consapevole che le nuove tendenze avrebbero lasciato ben poco spazio alla musica impegnata, quel jazz-rock di stampo davisiano di cui, loro soltanto, erano stati i primi portabandiera in Italia a partire dal 1972 con il seminale album "Azimut".
Da allora, le reunion sono state sporadiche: nel 1978, tutti i membri del gruppo hanno partecipato alla registrazione dell'album "Ullu" del cantautore Giovanni Ullu mentre, appena due anni dopo, si sarebbero ritrovati assieme ad altri artisti, segnatamente cantautori (Lucio Dalla, Anna Oxa, Rino Gaetano, Maria Monti, Nino Buonocore, Jenny Sorrenti e Ivan Cattaneo) per il progetto "Perigeo Special", che pubblicò un disco dal titolo "Alice" (musiche di Giovanni Tommaso e testi di Maurizio Monti), rivisitazione e interpretazione in chiave pop del libro "Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie", di Lewis Carroll. 
Nel 1993, in occasione del 20° compleanno della rassegna Umbria Jazz (e 21° anniversario della formazione), il Perigeo si riuniva una prima volta per un breve concerto al quale, tuttavia, non prese parte Bruno Biriaco, ormai ex batterista, troppo impegnato quale direttore d'orchestra della Rai (venne sostituito da Roberto Gatto). 



Foto per gentile concessione di www.nove.firenze.it

Nel 2008 il gruppo ritornava sul pezzo per due concerti, uno all'Auditorium Parco della Musica di Roma (il 30 settembre) e l'altro al Festival della Creatività di Firenze (il 25 ottobre). In entrambe le date, rientrava in formazione Bruno Biriaco, ma era assente Franco D'Andrea, sostituito da Claudio Filippini (già con Giovanni Tommaso negli Apogeo, organico squisitamente acustico, chitarra a parte, attivo nel 2008). 
Orbene, sembra che la data qui recensita, ancora una volta a Firenze, sia definitivamente l'ultima. 
Il gruppo suona a chiusura del MusicArt, festival che ha abbinato proposte artistiche e servizi di alto livello (ristorazione, mobilità, accoglienza) dal 18 al 23 luglio 2019, portando nel cuore del capoluogo Toscano nomi eccellenti della musica italiana ed internazionale.
La formazione, la medesima del 2008 con l'aggiunta del percussionista Alex Pacho Rossi, ha suonato almeno un brano (talvolta anche due) tratto da ogni album, per un totale di 11 pezzi, ivi inclusi "Il Quartiere", un estratto dal citato "Alice" mai suonato dal vivo in precedenza, una ulteriore interpretazione di "Abbiamo tutti un blues da piangere" impreziosita dagli interventi del trombettista Fabio Morgera e della cantante Jasmine Tommaso, figlia del bassista, nonché una versione pipiuttosto jammata di "Rituale" con ospite il pianista Danilo Rea (il quale, peraltro, avrebbe chiuso la rassegna poche ore dopo, con il tradizionale concerto mattutino, anch'esso gremito di pubblico).
Pubblico piuttosto consistente (quasi gremiti, i posti a sedere) e assai partecipe, venuto da ogni dove. 
Molti i volti noti, tra i quali preme citare Francesco Pozone, deus ex machina della rassegna culturale "Music Day - Fiera del disco" di Roma.
Potrei dedicare uno scritto lunghissimo all'aspetto squisitamente emotivo che ha caratterizzato il concerto tutto, parlando sia dell'osmosi raggiunta dai musicisti sul palco, sia dell'empatia maturata con il pubblico.
In tal senso, il concerto può essere certamente considerato quale "evento", anche piuttosto raro, giacché spesso, e soprattutto, quando si parla di reunion, si ravvisa l'una o l'altra circostanza, non sempre entrambe congiuntamente.     
Tuttavia, il dovere del giornalista musicale è quello di rendicontare puntando ad un approccio che sia il più asettico possibile.
Non mi astengo, quindi, dal gioirmi delle connotazioni emotive di questo concerto, ma preferisco farlo per aspetti tecnici, quali. ad esempio, il fatto che Giovanni Tommaso sia venuto meno alla sua promessa di non voler più imbracciare un basso elettrico, cosa assai apprezzata. Per non parlare del fatto che il Perigeo, gruppo per antonomasia di estrazione jazz rock, sia stato capace di lambire sonorità di stampo gitano: chi avesse chiuso gli occhi, ad un certo momento del concerto, avrebbe avuto l'impressione di sentir suonare il Santana d'annata, complici percussioni ben contestualizzate e una chitarra particolarmente graffiante. La formula vincente del Perigeo, del resto, era proprio quella di alternare il jazz al rock, e per questo fu scelto Tony Sidney, proveniente dal rock e totalmente estraneo al circuito jazz.
Non tutto è stato perfetto, purtroppo: da un punto di vista della qualità sonora, Claudio Filippini era troppo basso mentre gli interventi del bravissimo Alex Pacho Rossi, non soltanto percussionista ma anche batterista, pur saltuariamente, hanno letteralmente sommerso, in quanto a volume, la prestazione di Biriaco; l'assenza di Franco D'Andrea, inoltre, ha fatto soffrire, pubblico e musicisti. "Sono assai dispiaciuto per il suo diniego", ha dichiarato un commosso Giovanni Tommaso a fine concerto, precisando altresì che egli intrattiene ottimi rapporti con il resto della band ma che non è più interessato alla tastiera, abbandonata da anni a favore del pianoforte. Sul punto, e sembra superfluo precisarlo, sarebbe bastato farlo intervenire al solo piano, lasciando le tastiere al bravissimo Filippini, creando un rapporto osmotico del tutto simile a quello che ha caratterizzato la coppia Biriaco/Rossi.
Per uno strano scherzo del destino, il pianista ha suonato il giorno successivo in nord Italia.

 

 


 

Giovanni Tommaso: Contrabbasso, basso
Claudio Fasoli: Sax
Tony Sidney: Chitarra
Bruno Biriaco: Batteria
Claudio Filippini: Piano, tastiere
Alex Pacho Rossi: Batteria, percussioni

ospiti:
Fabio Morgera: Tromba
Jasmine Tommaso: Voce
Danilo Rea: Piano

Data: 23/07/2019
Luogo: Firenze - Piazza della Santissima Annunziata
Genere: Progressive Rock

 

 

 

 

 


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