Massimiliano Martines
Ciclo di lavaggio

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Album

A tre anni di distanza dal precedente “Meccanismo estetico”, in cui il cantautore leccese lanciava uno sguardo al proprio tempo, corroborato da una visione caustica della realtà (quanto meno originale la sua “Mistress” intellettuale) non priva di citazioni letterarie (a Marguerite Yourcenar de “Le memorie di Adriano”), Massimiliano Martines torna con un album introspettivo in cui continua a scandagliare con lucida ironia aspetti del mondo circostante.

Squadra che funziona non si cambia. Così anche per questo nuovo lavoro Massimiliano si è avvalso della collaborazione di Vince Pastano (chitarrista con Vasco Rossi e Luca Carboni) e Antonello D’Urso (ha lavorato recentemente nel tour di Battiato e Alice), che hanno firmato le musiche di questo "Ciclo di lavaggio”. Alle sonorità post-punk che si reggono su un’ossatura essenziale (chitarra, basso e batteria) con ritmiche energiche, si contrappongono i suoni eterei di alcune ballate introspettive. La voce di Massimiliano si adegua a questa “dicotomia” tra i tempi forti e momenti sospesi in un’altalena di coloriture e inflessioni tra urlo e falsetto.

Così come la poeticità del cantautore, che si adatta perfettamente a questo susseguirsi di sonorità spezzate, sia quando il testo denuncia il malessere quotidiano, giocando sull’ironia (“Amo le novità”, “La scatola e l’inganno” e l’omonima “Ciclo di lavaggio”); sia quando si immerge in solitudini interiori, come nel caso del brano “La guerra dei fiori rossi”, rilettura dell’omonimo film di Zhang Yuan (2006), in cui venivano denunciati i metodi repressivi dell’educazione infantile in Cina. Al tema principale si sono aggiunte le riflessioni di Martines al ritorno da una visita al campo di concentramento di Auschwitz e le note relative a uno studio di Pastano sugli esperimenti riguardanti l’utilizzo dell’LSD effettuati dalla CIA nel 1951 nel villaggio francese di Pont-Sant-Esprit.

“Ciclo di lavaggio” è un album da leggere ancor prima che da ascoltare. Troppo intensi i testi per essere lasciati in secondo piano. Probabilmente non sbagliamo dicendo che si adatterebbero ad un rappresentazione teatrale; d’altro canto il percorso artistico di Martines affonda le radici proprio tra i gruppi più sperimentali e innovativi della scena italiana, fino a fondare la compagnia deicalciteatro da cui è nata l’associazione culturale Dry-Art, che ancora oggi presiede e con cui ha prodotto anche questo nuovo disco.

 

Track list:

01) Amo le novità
02) Tutto uguale
03) Perla nera
04) La polvere
05) La scatola e l’inganno
06) Ciclo di lavaggio
07) La Guerra dei fiori rossi
08) I colori dell’autunno
09) Mi sto preparando
10) Sogni neri

 

Credits:
Massimiliano Martines – Voce e cori
Vince Pastano – Chitarre, cori e programmazione elettronica
Antonello D’Urso – Basso e programmazione elettronica
Max Messina – Batteria e percussioni
Ignazio Orlando – Basso in “La guerra dei fiori rossi”

Idee melodiche e testi – Massimiliano Martines
Musiche – Vince Pastano e Antonello D’Urso eccetto 7) testo di Vince Pastano e Massimiliano Martines, musica di Vince Pastano

 

Arrangiato da Vince Pastano, Antonello D’Urso e Max Messina
Produzione artistica – Vince Pastano e Antonello D’Urso
Produzione esecutiva – Associazione culturale Dry-Art www.dry-art.com
Registrato da Antonello D’Urso tra Church Studio (Bologna), Ex-cantine studio (Imola)
Missato e masterizzato da Antonello D’Urso alle Ex-cantine studio (Imola) www.ex-cantine.it

Art work – Fabio Gamberini

 

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