Scritto da Paolo Marchegiani Martedì 06 Giugno 2006 14:08 Letto : 3243 volte
Dopo As the World e Suffocating the Bloom (due gemme), gli Echolyn con The end Is Beautiful intraprendono passi in direzioni diverse. Non senza analogo successo.
Adesso sembra fuggita via la malinconia e la produzione sembra caratterizzata da un certo aperto ottimismo anche per via del ritorno del bassista Tom Hyatt che imprime una linea funkeggiante al suono e allo stesso tempo lascia maggiore spazio a Ray Weston per esplorare con le tastiere e le parti di chitarra che assomma all'impegno vocale. Chris Buzby sembra realmente avere costruito una "tavolozza tonale" con questo album con le sue tessiture di tastiera, suoni, e soundscapes. Gli inserti di basso di Hyatt danno un taglio netto jazz all'album. Folgoranti in tal senso i passaggi di piano elettrico in Georgia Pine e l'Hammond B-3-killer che sferza tutto il CD. In Heavy Blue Miles, So Ready, e Lovesick Morning compare una ricca sezione di fiati, in Lovesick Morning la chitarra di Brett Kull delinea un assolo di acciaio nel quale riecheggia la matrice fiera del migliore Steve Howe. La band ritorna alle forti radici prog in Make Me Sway con la selvaggia prova vocale di Weston, le ondate di mellotron e i soli di synth. Progressivo, jazzistico, melodico, con liriche profonde, personali e con una strumentazione incalzante, la seconda parte dell'album è un grande finale. Basso elastico per Hyatt, chitarra che tesse per Kull, partiture articolate per la batteria di Ramsey il tocco dei migliori Gentle Giant. Dopo ascolti ripetuti, penso che questo sia uno di quegli album che invecchiando miglioreranno. Gli Echolyn continuano a mostrare perché sono uno dei più adorati gruppi del nuovo firmamento progressivo. Mai "fine" fu tanto meravigliosa... |
Brett Kull: Voce e chitarra Anno: 2005 |