Spagna '500/'900: a Firenze una kermesse dedicata alla musica spagnola

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Presso la Chiesa di San Firenze (Piazza San Firenze, Firenze; inizio concerti ore 21.15; ingresso 8 euro, ridotto 5; info Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. , 335 1337048) L’Istituto Clemente Terni - Associazione di cultura e prassi musicale, presenta tra il 24 novembre e il 9 dicembre “Spagna ’500-’900”, una rassegna di tre concerti che hanno come comune denominatore la Spagna, Paese di cui il maestro Terni conosceva profondamente la musica, la letteratura e la lingua.

ISTITUTO CLEMENTE TERNI
Associazione di cultura e prassi musicale
presenta la

RASSEGNA
Spagna ’500-’900

Chiesa di San Firenze, Piazza San Firenze
24 novembre - 9 dicembre
inizio concerti 21.15

Ingresso 8 euro, ridotto 5

La rassegna si inaugura sabato 24 novembre proprio con un retablo in prima esecuzione assoluta del maestro, Spagna, il cui ultimo quadro rimasto incompiuto per la repentina morte è stato completato, sulla base delle minute rimaste, da Fabrizio Bartalucci, allievo di Terni.

Il secondo concerto, sabato primo dicembre, è dedicato dal Quintetto Polifonico Italiano “Clemente Terni” ai due massimi compositori della cosiddetta Scuola Andalusa del Cinquecento, Francisco Guerrero (Siviglia 1528Siviglia 1599) e Juan Vásquez (Badajoz c. 1500- Siviglia c. 1560).

La rassegna si conclude con un concerto del Duo chitarristico Smuraglia - Mascilli Migliorini, il cui programma accosta musiche iberiche (Granados, Sor, De Falla) o ispirate alla Spagna (Gangi) a quattro pezzi del brasiliano Ernesto Nazareth.

SABATO 24 NOVEMBRE - ORE 21,15

Clemente Terni, Spagna
Retablo
musicale in cinque quadri per soli, coro maschile, strumenti e percussioni

PRIMA ESECUZIONE ASSOLUTA

Edizione critica e introduzione di Fabrizio Bartalucci
Concertazione e direzione M°Pietro Beni
Saverio Bambi
: tenore, Gualtiero Spini: tenore, Oronzo Parlangèli: baritono, Guglielmo Visibelli: basso InsiemeMusica Instrumentalis”: Patrizia Del Ciotto: violino; Marina Smuraglia: chitarra; Maria Maddalena Angiolucci: campane e percussioni; Fabrizio Bartalucci: metallofono e percussioni; Claudio Fontanelli: timpano, tamburello e percussioni.

SABATO 1 DICEMBRE - ORE 21,15

Dezir y cantar

Musiche di Francisco Guerrero (Siviglia 15281599) e Juan Vásquez (Badajoz c. 1500 - Siviglia c. 1560).
Quintetto Polifonico Italiano “Clemente Terni”
Lorena Giacomini
: soprano; Costanza Redini: contralto; Gualtiero Spini: tenore; Oronzo Parlangèli: baritono; Guglielmo Visibelli: basso

DOMENICA 9 DICEMBRE - ORE 21,15

Duo chitarristico Smuraglia - Mascilli Migliorini
Musiche di Granados, Sors, Gangi, Nazareth, De Falla

“Spagna”
Spagna
, “retablo musicale in cinque quadri” (per solo, coro maschile, strumenti e percussioni), è l’opera estrema di Clemente Terni, lasciata incompiuta dall’autore sulla propria scrivania a causa dell’improvviso decesso nella notte tra il 6 e il 7 gennaio 2004. Dedicata alla memoria del grande ispanista Oreste Macrí, è musica essenziale, quasi scarna, come certi paesaggi iberici, ma anche profonda ed intensa, come la vena dei mistici di quella terra. I testi scelti dal Maestro rendono omaggio alla grande letteratura di lingua spagnola, di cui era conoscitore attento e partecipe: Lope de Vega (El caballero de Olmedo), Fray Luis de León (Ode a Salinas), Cervantes (El caballero de la triste figura), Antonio Machado (Arde en tus ojos), Federico García Lorca (Llanto por Ignacio Sanchez Mejias), Miguel de Unamuno (da El Cristo de Velázquez). Quattro sono i quadri compiuti, ma le minute ci hanno consegnato materiale attinente a due ulteriori (terminati da Fabrizio Bartalucci, già allievo del Maestro). Potremo dunque ascoltare Spagna, “retablo musicale in cinque quadri più uno”, brano ispirato, incantato, quasi indiretto autoritratto, di Clemente Terni.

L’Insieme “Musica Instrumentalis” è  sorto sotto la guida di Clemente Terni, che gli ha dedicato buona parte della sua ultima produzione.Lo compongono professionisti selezionati per capacità e serietà di intenti. Il complesso si propone di dare al mezzo di comunicazione “concerto” una nuova fisionomia, caratterizzata soprattutto da una più personalizzata presenza dello strumentista: nei suoi programmi, articolatissimi – dal Duo ai pezzi d’insieme – sono presenti sempre interventi di “solo”. Il giudizio del pubblico e dei musicisti che hanno partecipato alle sue esecuzioni è stato sempre entusiasta e gli strumentisti che compongono L’Insieme “Musica Instrumentalis” sono stati definiti “ammirevoli ed eccellenti”. Ha partecipato alle incisione discografiche delle composizioni di Terni il Figlio dell’Uomo, Frate Francesco, Donna Chiara, Le Beatitudini, Frate Elia, Margherita di Cortona, Lauda di Itala Mel

Pietro Beni, aretino, si è formato alla scuola di Clemente Terni ed è docente di Storia della Musica presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Fondatore e direttore del complesso corale femminile “Bela Bartok” e del coro AGESCI di Arezzo, è stato direttore del Coro Polifonico Universitario di Firenze. Attivo anche come didatta, propone uno studio della musica a livello comparatistico con le altre discipline. Ha pubblicato Il secondo libro dei madrigali di Lupacchino da Vasto. Ha composto, fra l’altro, musiche di scena per il Miles gloriosus di Plauto e per la commedia Per amore e per altro di Achille Campanile, presentata alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Ha diretto e concertato i retablos di Clemente Terni.

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Dezir y cantar

Il concerto é interamente dedicato ai due massimi compositori della cosiddetta Scuola Andalusa del Cinquecento, Francisco Guerrero (Siviglia 1528Siviglia 1599) e Juan Vásquez (Badajoz c. 1500- Siviglia c. 1560). Il titolo del concerto é tratto da un passo del Viaje de Hierusalem di Francisco Guerrero, cronaca autobiografica del pellegrinaggio in Terra Santa del compositore, viaggio che ne segnò la vita umana e artistica. Guerrero, maestro di cappella della Cattedrale di Siviglia, pur avendo raggiunto grande fama con le sue composizioni profane, si era sempre rifiutato di pubblicarle, contrariamente a quanto aveva fatto con le composizioni liturgiche, nella ferma volontá che queste venissero disperse e dimenticate col passare del tempo. Il viaggio a Gerusalemme significò certamente un'illuminazione anche artistica, dal momento che Guerrero, alla fine della propria vita, riprese in mano le composizioni profane cimentandosi in una colossale opera di versión a lo divino delle proprie opere, in cui il modo di operare sul già composto non consisteva in un mero travestimento spirituale del testo, ma significava penetrare la semantica delle idee e degli svolgimenti musicali per far loro generare nuovi testi che a queste idee musicali rispondessero in pieno;  un anelito a dire e cantare al tempo stesso, ripercorrendo la passionalitá profonda di ció che era stato composto su impulso mondano e, grazie alla polisemia insita nella musica, rivivendolo in senso sacro. Questo estremo traguardo della parabola artistica di Guerrero portó alla pubblicazione della raccolta Canciones y Villanescas espirituales (Venezia 1589), opera che influenzò tutta la produzione musicale iberica a venire e che si pone come uno degli indiscutibili capolavori musicali del proprio secolo.

Ma dezir y cantar è una concezione compositiva che, su un altro piano, può riconoscersi anche nell'opera di Juan Vásquez. Come Guerrero, e come molti musicisti dell'epoca, Vásquez aveva tentato la duplice via della produzione  da camera e da cappella, come ampiamente documentato dal Cancionero de Medinaceli. Tuttavia niente del bruciante conflitto etico e morale che anima Guerrero si riscontra nel rapporto tra Vásquez e la molteplicità di destinazione della propria opera. Le sue composizioni profane, circa novanta, sono state pubblicate nel 1560 sotto il titolo Recopilatión de sonetos y villancicos, una raccolta mirabile per varietà formale e stilistica.

Vàsquez, sensibilissimo e multiforme interprete di emozioni, spazia dalla giocositá piu descrittiva delle forme e delle immagini profane di ispirazione popolare all'interioritá più complessa di taluni altri brani che, se pure profani, descrivono in musica una concezione dell'amore e dei sentimenti più profondi che di fatto travalica i generi, ed è unicamente umana.

Dove Vàsquez attinge al materiale melodico preesistente e alle forme popolari compone, intorno e dentro a questi elementi, costruzioni polifoniche di incredibile ricchezza e freschezza insieme. Dove invece l’impianto del brano è piu alto e formalmente complesso lo stile compositivo raggiunge un’arditezza armonica e  una complessità contrappuntistica difficilmente riscontrabili in altri autori del ‘500. Come pure la capacità, talora quasi espressionistica,  di dipingere col canto parole e immagini rende l’autore andaluso uno dei più alti sperimentatori della parola musicale del Rinascimento.

Il Quintetto Polifonico Italiano “Clemente Terni”, formato nel 2004 da Guglielmo Visibelli,  si pone nel solco tracciato dall’esperienza concertistico vocale del “Quintetto Polifonico Italiano” fondato da Clemente Terni, compositore, musicologo, organista e cantante (1918- 2004). Il Quintetto Polifonico Italiano “Clemente Terni”, costituito da cantanti di varia estrazione e formazione musicale, si dedica principalmente al repertorio polifonico puro, a cappella, dai primi organa medievali al repertorio tardo-rinascimentale, passando attraverso la grande produzione sacra e profana dell’età d’oro del Rinascimento musicale italiano e spagnolo.

Caratteristica peculiare di questa formazione è una ricerca approfondita sul canto che, pur nella più rigorosa filologia, si distacca molto dall’ ideale di una “voce strumentale”. Si indaga, viceversa,  una vocalità complessa, piena e completa, ricca di vitalità espressiva. Particolare cura viene messa nel definire la fusione e l’impasto tra le voci, affrontando gli stessi affascinanti enigmi sonori con cui si sono misurati i compositori antichi, che ben sapevano organizzare il suono secondo un’ampia prospettiva acustica e in una continua corrispondenza tra gli armonici delle voci e quelli sollecitati nell’ambiente. Parallelamente  vi è una grande attenzione nel curare l’articolazione fonetico-vocale dei testi, in una realtà sonora in cui la musicalità metrica della parola è determinante.

Tale ricerca di umanità e coerenza espressiva non manca mai di restituire la profonda poesia di questi tesori musicali, troppo facilmente connotati come lontani e complessi, e che possono invece stupire e commuovere  per la  capacità immediata di comunicare emozioni, pensieri ed immagini.

Il “Quintetto Polifonico Italiano” di Clemente Terni è stato, dal momento della sua creazione a fine anni Sessanta (successivamente al "Quartetto Polifonico Italiano" fondato nel 1950), veicolo interpretativo di una serie di eccezionali “riscoperte” musicali che, grazie a una prassi esecutiva finalmente rigorosa, venivano offerte a un vastissimo pubblico attraverso concerti che si sono posti come assolute pietre miliari del panorama musicale dell’epoca. Negli anni Settanta, attraverso questa formazione, sono stati restituiti in tempi moderni, con esecuzioni finalmente impeccabili e rispettose delle modalità compositive, i capolavori dei maggiori autori della scuola polifonica europea del ‘500 e del ‘600, nonchè di musica medievale, primo tra tutti il Laudario di Cortona, all’epoca pressochè ignorato. Per un quarantennio il Quintetto Polifonico Italiano, attraverso numerosi avvicendamenti che hanno portato all’attuale formazione, è stato lo strumento ideale e flessibile che ha dato voce a importantissimi studi musicologici, scoperte e riscoperte musicali. È stato ospite delle principali e più prestigiose rassegne concertistiche nazionali ed internazionali e, in tempi recenti, ha eseguito concerti all’interno di manifestazioni di grande spessore culturale ( Università di Monaco di Baviera, Basilica di Santa Croce a Firenze in occasione del Convegno Internazionale su Gregorio Magno, Società Dantesca di Firenze); ha inciso per la Società Editrice Dante Alighieri il CD La memoria musicale di Dante; ha eseguito musica nelle biblioteche storiche e in numerosi musei, ed è stato protagonista di molteplici eventi culturali, proseguendo nell’intento di stabilire un costante rapporto tra ricerca musicologia e appassionato impegno di divulgazione.

L’Istituto Clemente Terni - Associazione di cultura e prassi musicale è nato, con il beneplacito della Signora Elisa Aragone Terni, nel giugno 2011 per iniziativa di un gruppo di musicisti e persone di cultura che si riconoscono nella figura di Clemente Terni, musicista, storico, compositore, didatta; in particolare condividono e fanno propria l’idea di Musica come fenomeno espressivo non circoscrivibile al solo ambito estetico, ma come categoria sottesa a tanti aspetti del sapere e della cultura del passato e della contemporaneità. Per promuovere questo doppio itinerario opportunamente integrato, l’Associazione ha l’intento di dar vita, da un lato, a una serie di iniziative, concerti, seminari, incontri, conferenze, attività didattiche, e dall’altro di incrementare e promuovere le forze musicali nate per impulso del Maestro Terni e già attive: il Quintetto Polifonico Italiano “Clemente Terni” ed il Complesso Musica Instrumentalis.

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Duo chitarristico Smuraglia - Mascilli Migliorini
Musiche di Granados, Sors, Gangi, Nazareth, De Falla

PROGRAMMA
Enrique Granados (1867-1916), Danza spagnola n°5 oriental
Fernando Sors
(1778-1839), L'encouragement op.34

Cantabile - Tema con variazioni - Valzer
Mario Gangi
(1923-2010), Suite spagnola

Andalusa - Fandango - Sevillana
Ernesto Nazareth
(1863-1934), Quattro pezzi
Manuel De Falla
(1876-1946), Prima danza spagnola da La vida breve

Note di sala:

L "Encouragement" op.34 del chitarrista e compositore catalano Fernando Sor rappresenta un ottimo esempio del virtuosismo elegante e leggero che caratterizza la letteratura chitarristica del periodo. Il brano fa parte di una serie di composizioni che Sor eseguiva con l'amico e connazionale Dionisio Aguado, con cui formò uno dei primi duo chitarristici della storia.
La danza spagnola n°2 Oriental di Enrique Granados, originale per pianoforte, e la prima danza spagnola dal dramma lirico La vida breve di Manuel De Falla appartengono al nutrito numero di trascrizioni"storiche" del grande repertorio spagnolo, che trovano nella versione chitarristica il fascino più profondo della musica iberica, quasi la loro collocazione naturale.
Mario Gangi
, chitarrista, compositore e didatta, è una delle figure di maggior rilievo nel panorama italiano dell'ultimo secolo. Come in altre composizioni, nella Suite Spagnola Gangi rivisita elementi della tradizione chitarristica popolare con un gusto armonico moderno, ispirato ed efficace.

Ernesto Nazareth, pianista e compositore brasiliano, è stato tra i maggiori esponenti di quello stile caratteristico di Rio (il choro) che influenzò tutti i musicisti del paese, a partire dal grande Heitor Villa-Lobos. I quattropezzi, originali per pianoforte, rappresentano perfettamente l'atmosfera vivace e coloratissima della musica brasiliana dei primi del '900.
Il Duo chitarristico Smuraglia - Mascilli Migliorini si è costituito nel 1989 ed ha partecipato a importanti rassegne concertistiche nazionali. Nel  1990 ha inciso un cd per la "Collection Europa" con musiche di Sor, Merchi, Porro. Il repertorio, assai ampio, spazia dalle trascrizioni  di Dowland e Scarlatti ad autori dell'800 quali Sor e Giuliani a musiche spagnole e latino americane.

Marina Smuraglia si é diplomata in chitarra al conservatorio S.Cecilia di Roma, dove ha seguito anche il corso per assistenti musicali. Ha partecipato ai corsi di perfezionamento tenuti da O.Ghiglia all'Accademia Chigiana di Siena, da J.Tomàs all'Accademia di Spagna delle Belle Arti di Roma, da A.Ponce a Bologna e La Coume (Francia). Con A.Ponce ha inoltre studiato a Parigi. Ha conseguito premi e riconoscimenti nei concorsi chitarristici di Savona, Loreto, Mondovì (premio speciale per l'interpretazione). Dal 1980 svolge attività concertistica come solista e in varie formazioni cameristiche(duo con flauto, duo e trio chitarristico, duo con violoncello). Ha collaborato come solista con l'orchestra da camera "I Filarmonici di Firenze" e ha partecipato alla prima esecuzione assoluta e all'incisione in cd delle opere di Clemente Terni, Con quest'ultimo si è laureata in Storia della Musica all'Università degli Studi di Firenze. Ha tenuto corsi di perfezionamento al Norma-Festival, al Bassiano-Festival, al Festival Montesansavinese. Con il duo chitarristico (Smuraglia-Mascilli) ha inciso un cd  per la casa discografica Europa.

Carlo Mascilli Migliorini, dopo aver compiuto gli studi classici si è diplomato in chitarra col massimo dei voti e la lode presso il conservatorio L.Cherubini di Firenze sotto la guida di Alvaro Company.Con lo stesso maestro ha frequentato i corsi dell'Accademia musicale pescarese e dell'Accademia Chigiana di Siena. Si è perfezionato, inoltre, con Alirio Diaz e Leo Brouwer. Svolge l'attività concertistica dal 1980 in Italia e all'estero, sia come solista che in formazioni cameristiche con unanime successo di pubblico e di critica. Ha vinto numerosi premi in concorsi nazionali e internazionali quali Stresa, Genova, Pescara, Loreto e Firenze. Ha al suo attivo molte incisioni discografiche per le etichette Koch, Christophorus, Fonè, MAP ed Ema records, registrando, tra l'altro, la prima edizione integrale di "The art of playing the guitar" di Geminiani e tutti i Valzer Venezuelani di Antonio Lauro.

Svolge attivita di ricerca musicologica e critica, pubblicando articoli e revisioni per gli editori Bèrben, Ottocento, Libreria Musicale Italiana e le riviste Il Fronimo, Ocho sonoro, Strumenti e Musica.

Attualmente insegna chitarra presso il liceo musicale Dante Alighieri di Firenze e presso la scuola comunale G.Verdi di Prato.

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