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Interferenze

“L’interferenza non è altro che un disturbo, la rottura di un equilibrio, di uno schema, un qualcosa di imprevisto e imprevedibile”, questa è la filosofia delle Interferenze, nuova band toscana che cerca di ridare un senso alla musica elettronica, quella degli anni ottanta e quella più dura dei Nine Inch Nails. Ma loro hanno un passato rock ed in questa chiacchierata spiegano il perché di questa loro scelta. La parola quindi alle Interferenze

Giacomo Salani: vocals, guitar, electric bass
Luca Fucci: synths, piano, samplers, programming

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- A&B -
Ciao Ragazzi, come va? Come nasce il vostro gruppo?
- Interferenze –
Ciao a voi di Artists & Bands! Stiamo benone e siamo impegnatissimi con la promozione del nostro ultimo lavoro “v1.1” / “v1.2”, frutto di un lungo percorso iniziato nel lontano 2003, quando abbiamo gettato le fondamenta per la nascita di Interferenze.
Siamo innanzitutto diventati buoni amici, frequentando club della zona e imparando a conoscerci tramite i nostri interessi e gusti musicali, scambiandoci consigli sull'ascolto di questo o quell'altro disco. Venivamo da esperienze differenti ma abbiamo scoperto di sentire entrambi la necessità di dar vita a qualcosa che nei nostri ascolti mancava, qualcosa che riunisse in un'unica anima gli elementi che più ci esaltavano di realtà musicali anche in contrasto tra loro. Da questa esigenza è nato “Interferenze”.
Prima di arrivare ad una identità ben definita sono però trascorsi circa 3 anni durante i quali abbiamo intrapreso un’interessante cammino di ricerca sonora e stilistica, fatto di registrazioni in studio, live e tante sperimentazioni.


- A&B -
Da un passato rock al presente più elettronico, come mai questo cambiamento?
- Interferenze –
In realtà in Interferenze il rock e l'elettronica hanno sempre convissuto, compenetrandosi a vicenda, alternandosi, scambiandosi e infine fondendosi E’ ciò di cui parlavamo poco prima. In noi convivono ossessive programmazioni elettroniche e impetuose chitarre noise, drum machines e chitarre acustiche filtrate, sintetizzatori distorti e pianoforti o eteri pad. A fare da collante ci pensano le liriche e la voce usata a tratti come uno strumento, a tratti come veicolo di improvvise aperture melodiche. Ci piace molto la “canzone”, la sua struttura e la sua gabbia. Per alcuni può apparire limitante per noi invece è spesso un modo per veicolare un’attitudine musicale che invece ci porterebbe verso una eccessiva sperimentazione. A noi piace poter raggiungere un pubblico ampio ed indubbiamente il formato della canzone aiuta in questo, per quanto poi sia contaminato dal nostro virus sonoro!

- A&B -
Parliamo dei testi, di cosa trattano?
- Interferenze –
I testi hanno diversi livelli di interpretazione, che non starò certo a svelare. Diciamo che non hanno mai un approccio descrittivo, sono piuttosto pennellate di pensieri, mi raccontano, in un modo o nell’altro. Sono sempre stato attratto dal suono dell’italiano e sono sempre stato affascinato dall’uso che ne hanno fatto alcuni grandi artisti come Battiato, De Andrè e più recentemente Manuel Agnelli o lo stesso Morgan. Mi piacciono gli autori un po’ visionari, ma ho anche un forte legame con la poesia del ‘900 italiano come Ungaretti (per esempio) ed ho cercato di dare delle scie immaginifiche a quelli che sono i miei pensieri. Ho usato molto ”cut up” per trovare delle combinazioni soggetto/oggetto che non mi apparissero banali, ma altre volte ho semplicemente scritto di getto quello che mi passava per la testa senza pensarci troppo e senza autocensure. Diciamo che mi approccio alla scrittura con molto timore ed anche incoscienza.

- A&B -
Perché un cd in italiano e l’altro in inglese? In futuro userete entrambi le lingue?
- Interferenze –
Il disco nasce in italiano (“v1.1”). Siamo convinti che il connubio tra il genere musicale che proponiamo e l'utilizzo della lingua italiana costituisca realmente una soluzione interessante ed efficace, che consente di esplorare soluzioni melodiche ardite ed originali.
Al tempo stesso visto l’interesse nei confronti della nostra musica anche all’estero abbiamo pensato di prendere i pezzi di maggior successo, cantarli in inglese e racchiuderli in un secondo cd (“v1.2”). In più abbiamo aggiunto una cover di un classico dei Led Zeppelin rileggendola nel nostro personale stile.
Dopo l'uscita del disco stiamo ricevendo diversi plausi per aver adottato l'italiano per proporre il nostro lavoro, ma non possiamo negare che l'utilizzo dell’inglese ci permette di raggiungere un pubblico più vasto.... Saremo destinati a far uscire sempre un doppio cd!?!?


- A&B -
Le vostre influenze derivano sicuramente dall’elettronica anni ottanta e la parte più rock deriva dai Nine Inch Nails, siete d’accordo con me o avete qualche altra influenza?
- Interferenze –
Le influenze che tu citi sono sicuramente nel nostro DNA e sintetizzano bene il nostro background musicale. Tuttavia non sono le uniche. La lista sarebbe molto lunga… in noi elementi post-punk, dark e di sofisticata new wave inevitabilmente ereditati da Duran Duran, The Cure, Visage, Japan, Ultravox convivono con l’elettronica raffinata che abbiamo respirato nei dischi dei Kraftwerk e dei Depeche Mode e con quella più violenta e oscura sperimentata da Fad Gadget e Gary Numan. Ognuno di noi poi ha le sue “deviazioni” verso lande più estreme, siano esse rock (Jac) o elettroniche (L.).



- A&B -
Perché “Interferenze” ?
- Interferenze –
L’interferenza non è altro che un disturbo, la rottura di un equilibrio, di uno schema, un qualcosa di imprevisto e imprevedibile.
Questo è ciò che vuole essere la nostra proposta in un ambiente musicale spesso troppo piatto, scialbo, privo del coraggio di osare per uscire da schemi e forzature che tarpano le ali a qualunque tentativo di sperimentazione.
Questo ci porta a non essere facilmente etichettabili o incanalabili in un genere preciso. Ma questo è ciò che noi oggi siamo e non ci sforziamo certo di piacere a tutti i costi a tutti.


- A&B -
Siete in due e vi aiutate con l’uso dei computer, ma dal vivo sarete ugualmente in due usando delle basi, o avete dei musicisti che vi accompagnano?
- Interferenze –
La tecnologia è un elemento fondamentale all’interno del progetto. Ce ne serviamo e la schiavizziamo per soddisfare le nostre esigenze più perverse, che vanno al di là del semplice utilizzo convenzionale dei software.
Dal vivo siamo solo noi due e ci sono ovviamente le basi, ma ascoltandole ti sorprenderesti di quanto siano scarne ed essenziali. In situazioni live sul palco abbiamo una sterminata serie di pedali e sintetizzatori, un paio di laptop e altro hardware con il quale ci piace agire in tempo reale. D’altra parte i brani vengono arrangiati anche pensando a come poi potrebbero essere proposti in concerto. Preferiamo avere delle basi scarne e suonare il più possibile, anche perché riteniamo il concerto come un momento unico e vogliamo che ogni performance possa essere imprevedibile. Se in studio siamo attenti e pignoli, dal vivo preferiamo liberare tutta l’energia.


- A&B -
Avete coverizzato “Immigrant Song” dei Led Zeppelin, ma la vostra musica non è troppo lontana da loro? E non pensate che gli amanti degli Zeppelin possano non gradire questa nuova versione?
- Interferenze –
In effetti i Led Zeppelin sono una realtà abbastanza lontana dalla nostra sfera di influenze e andandosi a cimentare con dei mostri sacri come loro il rischio di essere “linciati” è sempre dietro l’angolo, soprattutto quando, come nel nostro caso, si va a riproporre un classico come “Immigrant Song” stravolgendolo totalmente.
Quando abbiamo deciso di intraprendere questa “sfida” abbiamo messo in conto le possibili critiche, ma abbiamo approcciato il brano privandolo di tutte le sue caratteristiche principali come il pattern di batteria o il riff di chitarra. Crediamo se non altro di averlo riletto in un modo originale, adattandolo in modo naturale allo stile “Interferenze”. Tra l’altro sul finale del brano abbiamo anche inserito una citazione di “Trans Europe Express” dei Kraftwerk unendo quindi due mondi diametralmente opposti.


- A&B -
Tre motivi per ascoltare il vostro cd
- Interferenze –
Primo perché è autentico e sincero, secondo perché offre tanti modi diversi di vedere la musica, terzo perché crediamo che in Italia non sia mai uscito qualcosa del genere. Una autoproduzione di alto livello, che ammicca al passato, ma con una identità scolpita e proiettata verso il futuro. Per questo motivo invitiamo chiunque a confrontarsi con la nostra musica!

- A&B -
Secondo voi il rapporto musica/internet è positivo o negativo?
- Interferenze –
E’ un rapporto ambiguo, di amore-odio.
Internet ci ha permesso di dare visibilità al nostro progetto tramite gli innumerevoli canali che esso mette a disposizione. Da questo punto di vista la nostra “base” è senza dubbio il nostro sito ( http://www.interferenze.info ) sul quale abbiamo anche creato una sezione “members” tramite la quale è possibile accedere gratuitamente, con una semplice iscrizione, a del materiale esclusivo. Siamo comunque presenti anche su tutti i principali social network sparsi per la rete ( http://www.myspace.com/myinterferenze - http://www.twitter.com/interferenze - http://www.facebook.com/interferenze ) grazie i quali abbiamo la possibilità di avere un contatto diretto e senza filtri con il pubblico.
Tramite questi mezzi siamo riusciti anche a farci conoscere all’estero, organizzando anche una serie di concerti, nonché a entrare in contatto con personaggi come Tom Baker, che ha poi masterizzato “v1.1” e “v1.2” o Alan Moulder, con il quale avevamo avuto un contatto per il mixare alcuni brani del disco, ma che poi per motivi di impegni ci avrebbe portato a rimandare di troppo tempo il lavoro.
D’altro canto internet è un’arma a doppio taglio. Ormai il peer-to-peer ed il file sharing sono diventate realtà inarrestabili con le quali bisogna fare i conti: oggi risulta naturale e scontato “scaricare gratis” un disco anziché “acquistarlo”, sono cambiate le abitudini dei fruitori di musica.
Non giudichiamo del tutto negativamente questa cosa in quanto in questo modo esiste la possibilità di entrare in contatto, ascoltare e “scoprire” più facilmente molte più realtà musicali di un tempo. Raccomandiamo tuttavia, se un disco piace, di acquistarlo! E’ infatti giusto che gli artisti, soprattutto emergenti, abbiano dei ritorni che permettano loro di finanziare i futuri lavori. Con la crisi che ha investito il settore, infatti, le case discografiche non investono più sui giovani talenti che troppo spesso sono costretti a ricorrere all’autoproduzione.


- A&B -
Provate a riassumere in poche parole il vostro cd
- Interferenze –
“v1.1” / “v1.2” è un concentrato di emozioni, di dirompente energia, di spigolosa elettronica e improvvise aperture melodiche. E’ un disco ricco di contrasti ma con una sua identità ben definita che potrà essere meglio apprezzata se ci si avvicina al lavoro con un orecchio sgombro da preconcetti. Alzate il volume e lasciatevi avvolgere dal vortice.

- A&B -
Chiudete come volete l’intervista per i vostri estimatori e per i lettori di Artists & Bands
- Interferenze –
Vi invitiamo a seguirci da vicino e a fare un giro nel nostro mondo. Ci sono molte cose che bollono in pentola e che vale davvero la pena di non perdere: live, materiale audio extra, una serie di miniclip per un nuovo modo di promuovere la musica con i video… Tutto questo a breve su http://www.interferenze.info
Un grazie di cuore a voi di Artists & Bands per la disponibilità e a presto!

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