Graal

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In procinto di pubblicare il terzo attesissimo album su etichetta Blood Rock (www.bloodrockrecords.com), i Graal (www.myspace.com/graalmusic) rappresentano una delle più affermate e rassicuranti realtà del sottobosco hard-rock della capitale, ove si esibiscono con una certa costante regolarità, riscontrando sempre positivi riscontri da parte di un pubblico affezionato e fedele. Nei loro primi due album (l’autoprodotto “Realm Of Fantasy”, del 2005, e “Tales Untold”, uscito due anni dopo per i tipi della Blood Rock Records), il gruppo offre uno scenario musicale marcatamente settantiano, nel quale sono citati, con una certa regolarità, le epiche sonorità dei primi Rainbow, stralci oscuri dei Sabbath più doom, vocalizzi acuti molto vicini agli Uriah Hepp d’annata. Abbiamo fatto una veloce chiacchierata con il cantante/chitarrista della Band, che si segnala anche come fondatore del progetto, nonché come principale autore dei brani, Andrea Ciccomartino. Al momento in cui pubblichiamo la presente intervista, peraltro, ci giunge notizia di un avvicendamento: alla batteria è giunto Alex Giuliani, noto per essere (tuttora) in forza nei romani Belladonna.

Andrea Ciccomartino: Voce, chitarra
Francesco Zagarese: Chitarra
Danilo Petrelli: Tastiere
Michele Raspanti: Basso
Alex Giuliani: Batteria

- A&B -
Qual'è la genesi dei Graal e del primo album ?
- [Graal] -
I Graal nascono verso la metà del 2003 a Roma. L’intenzione era quella di proporre un repertorio di canzoni originali e fissarle su un vinile autoprodotto. Si pensava di chiudere l’esperienza a traguardo raggiunto, ma la voglia di continuare, il supporto ricevuto e un contratto discografico ci hanno spinti a continuare. Speriamo per il nuovo anno di dare alle stampe il nostro terzo disco.

- A&B -
La matrice settantiana della vostra musica è oltremodo evidente. In un ambiente dominato dal Prog Metal, dal Nu-Metal e da altri sottogenri dell'Heavy Metal che indubbiamente godono di maggiori riscontri da parte del pubblico, non vi sentite un pò anacronistici ?
- [Graal] -
Ci sentiremmo più anacronistici e in disaccordo con noi stessi se proponessimo un genere a noi poco consono e familiare. Siamo cresciuti con la musica anni 70 sia hard rock che progressive e riteniamo naturale che la nostra proposta risenta di certi retaggi culturali ed espressivi di quel periodo. I Graal non nascono per stare al passo coi tempi ed essere sopraffatti dalle mode, ma vanno avanti con l’intento di proporre musica divertendosi facendo musica. Ascoltare ineguagliabili artisti come Led Zeppelin, Genesis, Jethro Tull, Pink Floyd ... insomma tutti quei million seller che riempiono la bocca di eserciti di saccenti ed esperti musicali, è giudicato, dalla massa “colta”, fico e sinonimo di grande familiarità con il mondo del rock. Ma per gli stessi risulterebbe anacronistico pensare di accompagnare momenti di vissuto quotidiano con band “minori” e poco conosciute perché li escluderebbe dal “grande giro”, li allontanerebbe dalla leggenda. La musica, come la storia, è fatta di rigurgiti, e troviamo naturale che, pur essendo passati più di 30 anni, si vada avanti rivolgendo lo sguardo dietro le nostre spalle. Noi Graal forse faremo sempre parte del grande calderone dell’anonimato, ciò non ci preoccupa. Fortunatamente oltre ai tanti “esperti di musica”, ci sono anche quelli che vanno più in basso della superficie e magari, scavando, potranno anche arrivare a noi.

- A&B -
Vi ho visto dal vivo in un paio di occasioni ed ho notato che dividete la tracklist tra pezzi inediti e pezzi del secondo album; il primo album, che peraltro è quello tra i due editi che preferisco, è completamente ignorato. Cpma mai ?
- [Graal] -
Sai, siamo una band in continuo fermento e, non mancandoci le idee, tiriamo spesso fuori brani nuovi che ci piace proporre dal vivo anche per la semplice curiosità di poterli relazionare con il pubblico. Siamo molto affezionati al repertorio dei nostri due album ma, a ridosso di una registrazione, ci piace creare una certa confidenza con brani che da poco hanno preso una forma che non sempre è quella definitiva.

- A&B -
Sei il maggiore compositore della band, come ti relazioni con gli altri, durante le prove, la creazione dei pezzi e la fase di arrangiamento ?
- [Graal] -
Tutto ciò che si ascolta dei Graal è frutto di un lavoro fatto in comunione con tutta la band. Anche se la fonte è nella maggior parte dei casi la stessa, non è detto che dietro non vi siano idee, intuizioni e suggerimenti di altri. In fondo la musica è come il calcio: spesso si menzionano gli autori dei gol omettendo tutti i singoli elementi che hanno contribuito alla SUA realizzazione. Se mi passi il paragone, io sono un capocannoniere ma senza la squadra sarei un palleggiatore soltanto.

- A&B -
Dopo un disco autoprodotto, siete approdata alla Blood Rock Records. Come ci siete riusciti ?
- [Graal] -
Il nostro inserimento nella scuderia di questa nuova etichetta è stato alquanto casuale e inaspettato. Avevamo da poco perso un contratto con una label, (che è) fallita un mese prima che uscisse il nostro disco, e il caso ha voluto che Enrico, il boss della Blood Rock Records, stesse cercando gruppi nuovi che avessero anche le nostre caratteristiche musicali. Così, nel giro di un paio di mesi, l’entusiasmo si è fatto largo tra lo sconforto generale. Quindi, oltre al contratto, abbiamo anche goduto del supporto della Black Widow (oggi, madre di tutte le etichette nostrane) e di tutta la loro esperienza accumulata negli anni, sia in fatto di distribuzione, che di promozione. Oggigiorno il vero problema non è il contratto discografico, ma trovare le occasioni giuste per suonare dal vivo e avere visibilità agli occhi della gente. Non bastano buone recensioni o un semplice passaparola per farsi conoscere: siamo convinti che un buon palco valga cento volte qualsiasi altro tipo di promozione.

- A&B -
Il vostro primo lavoro è stato stampato anche in vinile, peraltro in sole 200 copie, con inserto ed adesivi inclusi, una lodevole iniziativa, sopratutto per i collezionisti; anche il secondo è stato stampato in vinile, con una tiratura leggermente superiore (500 copie). Come mai questa attenzione al 33 giri ?
- [Graal] -
Riteniamo che il genere da noi proposto sia prettamente da vinile e che l’eccezione venga rappresentata dal trovare i lavori dei Graal in cd. Le vendite danno ragione a questa scelta per nulla azzardata. Come abbiamo detto anche in passato, incidere su vinile è paragonabile a una bella cena in un’osteria di campagna, un ritorno alle tradizioni e alla cultura semplice e genuina.

- A&B -
Consiglieresti i vostri album agli amanti del Progressive ?
- [Graal] -
Se per progressive si intende proporre suite infinite della durata almeno di 20 minuti, certamente no. Ma se si cerca nella musica la combinazione di vari elementi in grado di dare spazio alle tastiere, alle chitarre sia acustiche che distorte, allora direi che i Graal potrebbero risultare appetibili ad un pubblico vario e, perché no, anche esigente.

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