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Tra gli artisti più interessanti del nostro panorama alternativo, impossibile non citare Q, all’anagrafe Filippo Quaglia. Chitarrista, cantante, DJ e compositore, è tornato in queste settimane con l’EP – "Messaggi da un furgone nazione" che fa da punto di contatto tra la sua prima prova solista ed un nuovo album già in lavorazione. A&B l’ha contattato via e-mail per parlare un po’ del passato, del presente e del futuro. Ecco il risultato.

Altri articoli su Q su A&B:
- Recensione di Le proprietà elastiche del vetro - 2007
- Recensione di Messaggi da un furgone nazione - EP - 2009

- A&B -
Ciao Filippo, benvenuto sulle pagine di artistsandbands.org. Nonostante tu sia ancora giovanissimo sei uno dei personaggi chiave della musica ligure alternativa degli ultimi 10 anni. Vuoi raccontarci un po’ il tuo percorso musicale dagli esordi ad oggi?
- Q -
Giovanissimo è un parolone ... ho cominciato a suonare da ragazzino in un power trio di belle speranze chiamato Topi Muschiati, che però ha deluso le aspettative che vi si erano create attorno ... Dopo questa esperienza ho avuto uno stop durante il quale, appesa la chitarra al chiodo, ho cominciato a suonare sempre più spesso come Dj, a smanettare con software audio vari, a remixare ed a collaborare con altri artisti…durante questo periodo è nato quasi per caso il mio primo disco come Q - Le Proprietà Elastiche Del Vetro.

- A&B -
Messaggi da un furgone nazione EP arriva a 18 mesi esatti dal tuo splendido debutto Le Proprietà Elastiche Del Vetro. Come sei cambiato in questo anno e mezzo, come uomo e musicista?
- Q -
È stato un periodo davvero intenso, ricco di musica, di chilometri divorati, di collaborazioni con altri artisti come i Numero6, Enrico Brizzi, Tarick1 ... molti i palchi, penso di aver preso maggior coscienza di me…mi sono innamorato ...

- A&B -
Come è caduta la scelta di coverizzare “Adattamenti” dei Voyeur? Ci vuoi parlare di questa storica band passata come una meteora nel panorama nostrano?
- Q -
Erano davvero un grande gruppo, altra promessa mancata dell’underground genovese, per un certo periodo, il periodo d’oro per l’indie italiano, sembravano davvero essere ad un passo dal farcela, ma poi niente, e poi una tragedia colse il loro cantante, grandissimo artista e mio amico Leo Montaruli, il quale ci lasciò tutti. Questa mia cover voleva essere un piccolo modo per ricordarlo, a Genova si sa siamo chiusi, ognuno custodisce il suo dolore all’interno, senza celebrazioni e tributi, avevo voglia di celebrare un grandissimo artista ed un amico.

- A&B -
Parlaci un po’ di come è composto un tuo live act. Ci sono delle particolarità, dall’atmosfera alla scaletta proposta?
- Q -
Al momento sono piuttosto fermo sul live, gli ultimi che ho fatto mi vedevano voce e chitarra acustica in situazioni molto tranquille, che potevano andare dal club al negozio di dischi, nel mentre del tour vero e proprio per il disco giravo con un set acustico, come sopra ed uno elettronico in cui usavo laptop ed effetti e li i pezzi erano tutti mixati tra di loro in un crescendo sonoro e ritimco. Era una parabola senza discesa che si bloccava ne l punto più alto per interrompersi bruscamente. Per il futuro mi vedo sempre più orientato però a soluzioni più intime.



- A&B -
Hai già pronto qualche pezzo che farà parte del tuo nuovo disco? Se si, c’è ne vuoi parlare?
- Q -
Si ne ho pronti una quindicina, praticamente ho il disco già in mano e sono davvero soddisfatto della scrittura ... Ora viene tutto il resto ma preferirei non raccontare ancora nulla perché le idee sono molte ma si devono ancora un po’ ordinare tra di loro, sarà un disco dipinto con un solo colore, toni su toni.

- A&B -
Nel bill della Micropop, oltre che a te ci sono altre interessanti realtà come i toscani Jokifocu e gli umbri Moleskin. Come sono i tuoi rapporti con queste band?
- Q -
Con gli Joki ci conosciamo bene, li ho aiutati a registrare delle robe per il loro disco, in cui ho canticchiato in un pezzo, e li ho remixati. Il remix si trova sia sul loro disco che sul mio di prossima pubblicazione (Italia Remiscellata Vol.1), una raccolta di una ventina di remix realizzati da me e da Tarick1 per diversi artisti del panorama indie italiano in uscita per l’estate in download gratuito ... ne sarai informato.

- A&B -
Nel tuo videoclip di “E’ quasi estate” racconti la storia di un incontro non incontro tra due ragazzi, con la controparte maschile che ad inizio della clip getta dei vinili. C’è una metafora in tutto questo? Ti cimenterai ancora con questa forma d’arte?
- Q -
Si si era un’idea del regista Maurizio Zappettini, ma non voleva essere metafora di nessun abbandono, suono i dischi regolarmente nei club genovesi e fuori, anche se negli ultimi sei mesi sono stato talmente impegnato con le produzioni nel mio studio da aver quasi accantonato l’attività live, anche se con l’estate alle porte si ricomincerà a suonare decisamente di più ...

- A&B -
C’è un’artista con la quale ti piacerebbe collaborare in futuro, si italiano che estero?
- Q -
In Italia sicuramente vorrei rifare qualcosa con Paolo Benvegnù, con il quale mi sono trovato benissimo per lo scorso disco, e con Enrico Gabrielli degli Afterhours, sull’estero direi qualche mostro della scena break beat londinese ... Un Aquasky ... Gente che sa come far suonare potente una produzione, gente da cui imparare.



- A&B -
Come ti vedi tra 30 anni? Ma soprattutto, come vedi la tua musica nel 2039?
- Q -
Con la stessa voglia di bruciare di adesso, per quanto riguarda la mia musica credo che sarà sempre più essenziale, sempre meno roba ... spero di sottrarre con gli anni, di lasciarmi dietro alle spalle un po’ di scatoloni di roba accumulata.

- A&B -
Ultima domanda e poi ti congediamo, ringraziandoti del tempo a noi concesso. Questo paese, per te che hai sempre avuto un’attitudine indie, musicalmente, si può salvare?
- Q -
A volte sono molto ottimista…Altre volte penso che un lowcost solo andata per qualche altra parte del mondo sia la soluzione, ma poi mi chiedo: a loro gira tanto meglio?


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