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Gecko's Tear


Claudio Mirone: Voce, chitarra
Giovanni Gregorio: Tastiere
Aldo Ruggiero: Basso
Marco Castaldo: Batteria

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- Recensione di "Contradiction"

- A&B -
Un saluto ai Gecko's Tear e Benvenuti su ArtistsAndBands, innanzitutto
permettetemi di farvi i complimenti per il vostro bellissimo debut
album "Contradiction", uscito quest'anno per Ma.Ra.Cash. veramente un
lavoro molto bello che consiglio con estremo piacere ai nostri lettori.

- Claudio Mirone [Gecko's Tear] -
E’ un piacere nostro!

- A&B -
Allora Claudio cominciamo e lo facciamo con la più ovvia e banale delle domande, perdonatemi ma è un must ... :) parlateci un pò dei Gecko's Tear, come nascono, la vostra storia ...
- Claudio Mirone [Gecko's Tear] -
Noi siamo nati come Gecko’s Tear 3 anni fa, l’idea iniziale era di fare progmetal, ma da subito ci siamo resi conto che invece ci sarebbe piaciuto avere la libertà di spaziare in qualsiasi genere, per ricercare una sostanziale originalità in un contesto che sappia coniugare ricerca e fruibilità.
Abbiamo avuto dei cambi di line-up che ci portano oggi ad essere molto coesi personalmente ed umanamente, anche perché passiamo moltissimo tempo tutti insieme.
Le tappe cruciali della nostra carriera sono state senz’altro la nostra prima demo che, scoperta da Marcello Marinone di Agarthaprog (www.agarthaprog.com), ci portò ad una collaborazione con la Maracash/Kaliphonia.
Poi ci fu l’Altrock Festival a Milano, in cui suonammo insieme ad Arti e Mestieri ed agli svedesi Isildurs Bane.
Suonammo inoltre, sempre a Milano, con Daniel dei Pain of Salvation: Fu un’esperienza davvero bella duettare con uno dei miei artisti preferiti.
Uscito il disco abbiamo iniziato una serrata promozione, la nostra attività live sta iniziando a diventare più costante, il riscontro del pubblico è sempre buono e costruttivo ed ovviamente ci divertiamo sempre moltissimo… in queste occasioni l’ambiente underground italiano riserva molte avventure.
Sempre rimanendo in tema live abbiamo suonato ad Afrakà, sullo stesso palco di nomi come Keith Emerson, Carl Palmer, Napoli Centrale e molti altri. Pochi mesi dopo abbiamo avuto un ottimo riscontro al Rockin Festival, in cui abbiamo suonato con gli Osanna e tanti altri artisti interessanti.


- A&B -
Continuiamo con una mia curiosità, ma da dove arriva il vostro nome ?
- Claudio Mirone [Gecko's Tear] -
Gecko’s Tear significa lacrima del Geco: una lacrima di insoddisfazione per una situazione notturna non voluta. Sostanzialmente è una valvola di sfogo, un’esigenza di uscire dall’oscurità del reale per evidenziarne le contraddizioni.
Ora aggiungo anche una facezia alla tua curiosità: purtroppo in Italia il nostro nome è statisticamente capito male, ricordato peggio e digitato ancora peggio!
Almeno una dozzina di volte il nostro nome è stato sbagliato su locandine, volantini, newsletter, compilation e perfino su una recensione. Addirittura su alcuni distributori per qualche giorno risultava sbagliato sia il nome del gruppo che dell’album!
Ci piace pensare che la nostra band è una sorta di “musa della compitazione alternativa”… in effetti più probabilmente siamo stati improvvidi a non prevedere questi piccoli inconvenienti


- A&B -
I vostri testi sono spesso un riflesso del mondo in cui viviamo, da cosa prendete spunto per scrivere il testo di una canzone, come nasce l'idea di un testo e come si sviluppa fino ad arrivare al risultato finale.
- Claudio Mirone [Gecko's Tear] -
Mmm… non so precisamente… io scrivo i testi come reazione al mio vissuto, le mie osservazioni portano inevitabilmente a riscontrare squilibri troppo palesi per restare inespressi.
Sicuramente l’unione tra testo, musica ed interpretazione non deve mai esser persa di vista: tento sempre di interpretare un testo su una musica che funga da “dimensione in più” da dare alla performance.
In passato ho preferito anticipare la creazione della musica, scrivendo poi il testo sulle sensazioni che la canzone suggeriva, ma ultimamente mi sono reso conto che il percorso logico inverso può essere molto interessante.
Comunque non scrivo molto spesso: le esperienze hanno bisogno di sedimentare, per essere metabolizzate. Generalmente scrivo tutto di getto, dopo riflessioni che riassumono i miei pensieri inerenti ai giorni precedenti. Nei giorni seguenti lavoro di lima per smussare l’estetica del messaggio che voglio veicolare.


- A&B -
Come viene composta una canzone dei Gecko's Tear, nasce prima il testo e su di esso poi la musica o viceversa o magari tutto insieme ? e che ruolo giocano i componenti la band.
- Claudio Mirone [Gecko's Tear] -
Non c'è una metodologia ben precisa per la composizione di un nostro pezzo: io sono il maggior compositore, ma gli altri musicisti arrangiano il tutto come meglio credono.
Ultimamente ci stiamo cimentando nella composizione per via "tecnologica", ovvero al computer, e dobbiamo dire che è molto interessante, sia perché si ha un quadro completo di ciò che si vuol
creare e sia perché è possibile una partecipazione attiva di tutti i componenti della band in fase di composizione. Non concordo con coloro che rifiutano a priori questa metodologia di composizione.


- A&B -
Tutti e 4 dimostrate una grande abilità tecnica con gli strumenti, quanto tempo dedicate giornalmente al vostro strumento ed alle prove ?
- Claudio Mirone [Gecko's Tear] -
Beh, la nostra sezione ritmica è entrata al corso di laurea jazz del conservatorio di Napoli, quindi studiano seriamente lo strumento, mattina e pomeriggio per molte ore.
Il tastierista ed io invece per la verità non studiamo più molta tecnica… personalmente preferisco interessarmi più alla composizione che alle scale.


- A&B -
Claudio quale chitarrista tra i grandi nomi dello strumento consideri maggiormente tuo ispiratore o comunque apprezzi maggiormente per tecnica e capacità ?
- Claudio Mirone [Gecko's Tear] -
Beh.. questa è una domanda spinosa… sono cresciuto con Petrucci che, nonostante le solite critiche sulla sua presunta freddezza (in parte condivisibili, soprattutto nell’ultimo periodo), rimane a mio avviso un chitarrista che ha fatto parte di un grande movimento musicale agli inizi degli anni ’90.
Un altro nome che mi viene in mente è Steve Vai, un istrionico acrobata dello strumento, che ha saputo far tesoro degli insegnamenti di Zappa.
Cambiando genere sono impressionato da Adrian Belew: ogni nota che produce è assolutamente inaspettata e, nonostante la tecnica non eccelsa, possiede un controllo totale su ogni suono che produce.
Syd Barrett era un genio: la dimostrazione che la tecnica può essere messa in secondo piano, se si sa andare oltre come faceva lui: il primo album dei Pink Floyd è di gran lunga il mio preferito.
Sul versante fusion apprezzo molto la sensibile istintualità di Scott Henderson, l’intelligenza di John Scofield e la mano sinistra di Allan Holdsworth


- A&B -
Avete già avuto modo di stare sul palco insime a Daniel Gildenlow dei Pain of
Salvation e credo che questa sia stato uno dei vostri momenti più belli ed emozionanti c'è qualcun altro con cui vi piacerebbe poter suonare ?

- Claudio Mirone [Gecko's Tear] -
Hehe... qui la lista non finisce più: si fa prima a chiedere chi sono i nostri artisti preferiti... ti posso dire che in quest'ultimo periodo stiamo ascoltando insieme molta fusion ed gli ultimi King Crimson.

- A&B -
Qual'è la canzone di "Contradiction" che preferite e perchè ?
- Claudio Mirone [Gecko's Tear] -
Beh, anche qui è difficile rispondere a nome di tutta la band, a causa dei nostri differenti gusti... al momento la mia preferita è SPQA, anche per il messaggio che trasmette.

[N.d.R.]
Scelta totalmente condivisa anche dal sottoscritto

- A&B -
Avete già vinto nella vostra carriera molti premi ma adesso siete stati inseriti nelle finali degli Italian Prog Awards 2006, sicuramente un premio importante, con quale spirito avete accolto questa nominations ?
- Claudio Mirone [Gecko's Tear] -
Ovviamente ne siamo lusingati! In effetti siamo arrivati tra gli otto finalisti e siamo già onorati di stare in quella lista con un album di debutto a fianco a nomi ben più noti... ma comunque incrociamo le dita!

- A&B -
Ovviamente il nostro "in bocca al lupo" per questa finale.
Napoli, una città che è molto legata in generale alla musica, una città che già di per se è sinonimo di musica, una città che in passato tanto ha dato alla scena Prog italiana, basta citare i Napoli Centrale o l'Alan Sorrenti degli esordi ma qual'è oggi la situazione nella città del Vesuvio per quel che riguarda la scena Progressive ed in generale che possibilità offre ad una band come i Gecko's Tear sia per quel che riguarda le opportunità live, che per le possibilità di poter usufruire di sale prova adeguate ecc ...

- Claudio Mirone [Gecko's Tear] -
Mmm... non siamo proprio entusiasti della situazione underground Napoletana: in generale non noto corrispondenza tra valore artistico ed accesso alle opportunità di esibirsi. Molti locali considerano le band solo ed esclusivamente come portagente... e questo uccide la musica.

- A&B -
Ed in generale ? un vostro parere sulla scena musicale italiana in questo periodo ?
- Claudio Mirone [Gecko's Tear] -
Allora… la scena musicale internazionale (quindi anche quella italiana) è sostanzialmente gestita da grandi capitali per generare altri capitali.
Ora… economicamente parlando un album non è altro che un prodotto commerciale come tanti altri.
Un prodotto vende in funzione di quanto viene pubblicizzato, se rispettano dei canoni di omologazione.
Chi non rispetta questi canoni non può avere accesso ai capitali necessari per approdare al grande pubblico, perché sarebbe un investimento troppo rischioso.
Al momento attuale non ci può essere alcuno sviluppo sostanziale nella scena musicale internazionale in quanto non vengono investiti capitali in esso: il mercato musicale continua a vivere anche senza dover innovare, sperimentare e progredire.
Queste sono le leve macroeconomiche da cui discendono tutti i problemi che angosciano i gruppi underground come noi: Sui canali popolari è troppo facile avere successo per nullità artistiche ben confezionate. Il playback è il suggello ufficiale della mancanza di corrispondenza tra artisticità e successo: milioni di persone che si esaltano in TV ascoltando la bionda di turno che fa finta di cantare dentro un microfono spento!
Fin quando persistono queste logiche non ci potrà essere un miglioramento.
Fortunatamente l’influenza nefasta del capitale incide meno nell’underground, che ha un giro d’affari più modesto del mainstream.
Le uniche ancore di salvezza sono il progresso tecnologico, che permette ormai registrazioni decenti a tutti, e la rete, che da un calcio alle logiche di cui ho parlato prima.


- A&B -
Che musica ascoltano i Gecko's Tear, quali sono i vostri generi ed i vostri artisti preferiti ?
- Claudio Mirone [Gecko's Tear] -
Abbiamo gusti musicali estremamente diversi: la sezione ritmica predilige la fusion ed il jazz, io sono generalmente attirato da contesti più energici ed istintuali, anche se sono maggiormente interessato alle composizioni più complesse. Il tastierista apprezza anche musica elettronica e jazz.

- A&B -
Il mondo e la vita dei Gecko's Tear oltre la musica, quali sono i vostri gusti, un buon film, leggere, andare in giro .. parlateci dei gecki al di fuori dei panni dei musicisti.
- Claudio Mirone [Gecko's Tear] -
Siamo innanzitutto 4 buoni amici: proviamo due volte a settimana nel mio garage ed in media ci vediamo almeno 3-4 volte alla settimana per vedere video musicali, fare promozione, vederci un buon DVD od un concerto... per me è un onore ed un piacere condividere questo progetto con Aldo, Marco e Giovanni! :)

- A&B -
Sogni nel cassetto ?
- Claudio Mirone [Gecko's Tear] -
Riuscire a suonare regolarmente in tutto il mondo, con un pubblico che ci conosca e segua, in un rapporto di rispetto reciproco, musicale ed umano.

- A&B -
Qual'è il vostro rapporto con il mondo dell'informatica, con Internet, con le nuove tecnologie in genere.
- Claudio Mirone [Gecko's Tear] -
Beh... siamo tutti e quattro dei drogati del PC :)
La tecnologia riesce ad estendere i sensi dell'uomo oltre i confini della sua limitata percezione, aumentandone esponenzialmente le capacità.
Per esempio, oggi posso riprendere un nostro concerto e nel giro di un ora posso farlo vedere ad alcuni amici canadesi, oppure ad un produttore francese, o ad un organizzatore di eventi messicano... qualsiasi informazione, anche la più specifica, si può trovare o richiedere in rete.
Chi sottovaluta o non utilizza queste potenzialità perde delle cruciali occasioni di crescita.


- A&B -
Il Peer-to-peer, rovina per la musica o buon mezzo promozionale ? specialmente visto da una band emergente come voi ?
- Claudio Mirone [Gecko's Tear] -
La rete, se usata bene, significa cultura aperta per tutti.
Fino a pochi anni fa gli unici ad avere accesso alla cultura musicale erano i commessi dei negozi di dischi, i recensori ed ovviamente i ricchi.
I "comuni mortali" si potevano permettere 1 o 2 dischi al mese, quindi a 20 anni conoscevano 200-300 album.
Tale situazione era una manna per le grandi label: un pubblico ignorante è un pubblico poco esigente: gli si può tranquillamente offrire sempre lo stesso gruppo, anche se è palesemente inferiore ad altre band meno conosciute e che quindi fanno guadagnare meno soldi.
Infatti sempre più spesso mi capita di parlare con ragazzi di 16-17 anni che dimostrano di conoscere tanti ottimi album ... queste persone hanno già ascoltato centinaia di dischi e quindi non gli si può proporre il solito gruppo mainstream "ben impacchettato" ... e vi rendete conto che questo è un danno enorme per una major, che è abituata da anni a diventare ricca sfruttando l'ignoranza della gente.
Ovviamente i produttori e la SIAE sanno tirare tanta polvere negli occhi, facendo disgustosamente leva sulla presunta illegalità di questo sistema. In verità stanno capendo che non possono più prendere in giro la gente come una volta e che dovrebbero lavorare ed osare di più. Per il momento è guerra aperta ...


- A&B -
Il futuro dei Gecko's Tear, sopratutto alla luce dell'ottimo riscontro che indubbiamente sta avendo "Contraddiction" ?
- Claudio Mirone [Gecko's Tear] -
HEHE il titolo dell'album è Contradiction ... (leggi la nostra risposta alla seconda domanda :) ).
Il futuro è roseo: prevediamo entro tre anni di dominare l'universo. Entro 5 anni conquisteremo le altre 4 dimensioni parallele... :)
Scherzi a parte, vorremmo suonare ancora di più live, magari all'estero... ci stiamo attivando per la Germania... speriamo che vada in porto!


- A&B -
Ahia .. eheheh colpito in pieno, mi hai beccato ma lo confesso, di refuso si tratta :)
A parte gli scherzi, concludiamo questa intervista con un grazie ai Gecko's Tear, per averci dedicato un pò del vostro tempo e grazie ai Gecki per il bellissimo "Contradiction", a voi le ultime parole per un saluto ai lettori di A&B.

- Claudio Mirone [Gecko's Tear] -
Riviste libere ed indipendenti come le vostre sono assolutamente dei canali da promuovere, siamo onorati di averne fatto parte nel nostro piccolo... ;)



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