Home Articoli Libri Piero Ragone - Le avventure di Abigail Rain Ep.3: L'amore non basta

Piero Ragone
Le avventure di Abigail Rain Ep.3: L'amore non basta

Terzo episodio della saga di Abigal Rain, le avventure mistico-noir del nostro esorcista preferito. Lo avevamo al solito lasciato ad un bivio: continuare a lottare per la propria amata oppure abbandonarla al suo destino, anche se evidentemente sempre più connesso al proprio. E come al solito la scelta fatta tra i due opposti rigenera il racconto e rinvigorisce la storia.

A dire il vero il nuovo capitolo risulta più oscuro dei precedenti, quasi che con l'evoluzione della storia i temi affrontati si facessero troppo vicini e specchio di una realtà personale dello scrittore, che lo hanno portano ad un livello più profondo di autoanalisi.
Stesso stile vulcanico di scrittura, stesso "blend" di parole, musica, immagini, visioni che costruiscono una sceneggiatura sempre avvincente, forsennata, immediata ... dove ogni pagina lascia un segno indelebile, quasi un marchio, anche se non si vede l'ora di poterla girare e passare alla successiva...
Ancora la lotta tra angeli e demoni dove però l'equilibrio inizia a mancare e la forze positive e quelle negative sono talmente vicine e confuse che spesso non si riesce a riconoscerle e fare un tifo leale per il proprio eroe. Non si sa più da che parte stare, forse perché il protagonista non sa più cosa sia più giusto fare se non continuare a muoversi, a non rimanere in balia delle azioni degli altri, ad anticipare il proprio destino. Tra l'agire proattivamente ed il reagire alle situazioni che gli corrono incontro Abigail sceglie la via di mezzo, sceglie di agire e reagire allo stesso tempo, confondendo i propri nemici e talvolta anche i propri amici, ma dandosi una opportunità di salvezza, di costruire il proprio destino anche in una vita in cui tutto sembra predefinito.

In questo terzo episodio, quindi, la colonna sonora che accompagna la scena è ancor più (se possibile) dura, hard, dark, punk... non c'è spazio per le ballad, non c'è spazio per il "politically correct" ... non c'è luce in un'atmosfera alla Blade Runner in cui violenza, monologhi, lotta si mescolano ad una umanità senza scopo in cui l'amore tra uomo e replicante sembra la sola cosa "pulita".
Una angoscia che è sbilanciata rispetto ai primi due libri, coinvolgente, e forse è proprio questo aspetto che maggiormente mi fa dire che la lettura del terzo capitolo risulta più difficile da seguire. Occorre una concentrazione per superare la paura di scoprire cosa succederà, occorre "stomaco" per affrontare un racconto in cui c'è meno goliardia e più psicanalisi, meno spavalderia è più introspezione, meno amicizia è più solitudine.

Nonostante ciò (o forse per merito di ciò) questa terza faticosa tappa è meritevole di lettura come indispensabile tassello per arrivare al finale della storia ancora non prevedibile.

Alla prossima



 


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