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Fabio Rossi
Rory Gallagher: Il Bluesman bianco con la camicia a quadri

Un indispensabile biografia, un piccolo grande tributo al più illustre “sconosciuto” del rock.

Rory Gallagher ha vivisezionato le viscere del blues a favore di una produzione discografica di assoluto valore e scevra da ogni esibizionismo di sorta.

E’ riduttivo parlare di questo valoroso chitarrista come un “semplice” grande bluesman: Rory è in secondis un autore, un ottimo autore, al contrario di colleghi pluridecorati che spesso hanno alzato l’asticella dell’overdrive all’insegna di un chitarrismo fin troppo plateale molto utile a coprire qualche magagna in termini di scrittura e ad attirare l’attenzione verso qualche cover di troppo. Fabio Rossi, curatore di questo prezioso libro, saggista rock e roryano fino al midollo, ci mostra anche l’altra faccia di Gallagher, quella più intima, appartenente alla sfera propriamente poetica delle sue canzoni.

All’interno del saggio infatti, ci sono una manciata di testi tradotti per intero, utili a farci entrare nel tratto intimo, malinconico, squisitamente irish-mood di Rory. La chitarra spesso duetta con parole di altrettanto effetto e poesia: La baia ventosa di “ A million Miles Away” con la sua brezza antica ed atlantica di un grigio giorno di novembre, il gomitolo di lana di “ I Fall Apart”, uno dei momenti più alti della produzione dell’ irlandese, che ci avvolge nei riflessi di un amore forse corrisposto non completamente. Tipico e beone invece è l’approccio dell’ immancabile “ Going To My Hometown”.

Un profilo unico ed ampio quello che ci mostra Fabio Rossi su questo bluesman bianco con la camicia a quadri. Una ricostruzione attenta, lucida, disincantata di fatti e situazioni appartenenti alla sfera musicale e famigliare del chitarrista. L’incontro della vita con la sua immancabile Fender Stratocaster, fedele compagna di viaggio nell’arco di tutta la sua carriera, le logiche del suo sound, il suo onesto e integro approccio alla musica e il totale rispetto che nutriva per i suoi fan sono gli ingredienti che farciscono a dovere quest’opera unica nel panorama editoriale musicale italiano. Un’ opera coraggiosa, un atto d’amore.

Assolutamente necessarie le testimonianze di chi l’ha visto dal vivo in Italia al quale Fabio Rossi concede la parola: ne esce rafforzata l’idea di un artista e uomo che avrebbe meritato una visibilità ed un’ attenzione maggiore. I suoi live album, sono pietre miliari idolatrate da generazioni di vecchi e nuovi chitarristi del calibro di Joe Bonamassa, Slash, The Edge ed altri, immancabilmente citati nelle pagine di questo libro.

Vivide e a fuoco sono le riflessioni di Rossi sulla discografia di quest’eroe irlandese. Gli esordi con i Taste, power trio dall’impronta hard-blues con vaghe sferzate folk che anticipa di qualche anno i Thin Lizzy, l’esordio solista all’insegna del Rock n’ Blues più torrenziale e il fuoco delle esibizioni live immortalate negli indispensabili “ Live! In Europe” e “ Irish Tour” . La carrellata continua con l’approccio hard rock di “Top Priority” e del terzo ed ultimo live album “ Stage Struck” , concludendosi con il ritorno quasi maniacale al blues delle sue origini prima con “ Defender” e molto più con l’ultima degna prova discografica, quel “ Fresh Evidence” che chiuderà gli anni Ottanta e qualche anno dopo concluderà definitivamente la carriera e la vita terrena di questo mago della sei corde.

C’è un album di Rory che trascende dalla sua ventennale produzione all’insegna del rock n’ blues più girovago e straripante: si tratta di una raccolta di inediti e versioni alternative di brani autografi e standards uscita postuma nel 2003 ed intitolata “ Wheels withinin Wheels”. In questa sede viene immortalato un Gallagher perfettamente a suo agio con la chitarra acustica, proiettato in picchiata su territori folk, blues e celtici, nei credibilissimi panni di autore prima che di guitar-hero. Uno splendido album ricco di duetti e affreschi acustici nella più pura tradizione irlandese. La title track, a mio giudizio il miglior brano in termini di scrittura autoriale del nostro, avrebbe probabilmente rafforzato carriere di personaggi più istrionici e meno in ombra di questo schietto e timido uomo irlandese. Rory aveva il dono di trasformarsi davanti alle folle in un demone buono e instancabile: “ A little doctor Jekyll, a little Mr. Hide” come cita quasi biograficamente il testo della sua “ Shadow Play”, chitarra serrata e foga quasi punk.

Il libro si presenta in un modesto formato tascabile, arricchito da foto e memorabilia dell’epoca. L’ingenerosa lunghezza ci lascia a bocca asciutta troppo presto, ma nonostante questo ringraziamo la tenacia dell’autore nell’aver creduto nella stesura di una biografia così rischiosa e nell’averci consegnato integro e credibile un artista di cotanto spessore che andrebbe semplicemente e umilmente (ri)scoperto. Rory On!


Chinaski Edizioni, collana Voices
Formato: 21 x 15 x 1 cm
Pagine: 144 c.a.
Uscita: Settembre 2017
EAN: 9788899759339
Prezzo: 11,90 €

 

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