Home Articoli Biografie Kiss: 35 anni di Rock'n'Roll - 1a parte, The Early Years

Kiss: 35 anni di Rock'n'Roll
1a parte, The Early Years

Paul Stanley, Gene Simmons, Ace Frehely e Peter Criss, il nucleo fondatore dei Kiss, sono, che piaccia o meno delle leggende viventi.

Rockstar che godono - nonostante oggi lo status di band dinosauro - di una incredibile popolarità. Questa è la storia di 4 ragazzi di New York, partiti con l’idea di diventare la più grande rock’n’roll band del mondo e divenuti volutamente un prodotto, un marchio ancor prima di una qualsiasi imposizione. Un Business vivente.

Nei primi anni ’70, Gene Simmons e Paul Stanley, due ebrei in cerca di fortuna come musicisti fondano i Wicked Lester, band che dopo una serie di demo e registrazioni varie, non troveranno mai un vero sbocco commerciale anche a causa di un rifiuto dell’ultima ora di un’etichetta, che tagliò loro le gambe.
I due hanno però in mente idee più bellicose: sono alla ricerca di musicisti in grado di realizzare il loro sogno; per loro non è sufficiente esibirsi in piccoli locali per “ubriaconi” o festival in posti sperduti nemmeno rintracciabili sulle cartine geografiche, loro vogliono conquistare il mondo, niente e nessuno sembra potersi mettere in mezzo a questo desiderio.

Una volta rimasti soli, Simmons e Stanley riescono ben presto a reclutare un batterista, un certo Peter Criscuola (poi ribattezzato in Criss) in seguito ad un’inserzione sulla rivista Rolling Stone.
Il gruppo comincia le prima prove, sempre col nome Wicked Lester come trio, ma la band non è soddisfatta del suono di una sola chitarra, iniziano cosi le ricerche per un “lead guitarist”.
Alla fine di una serie di audizioni viene reclutato Ace Frehley dopo che quest'ultimo ha avuto la meglio su Bob Kulick che stava ormai per entrare nella band. Stanley in futurò dirà che la scelta cadde sul primo per il modo in cui suonava la chitarra durante questa audizione, sembrava già una star navigata.

Una volta completata la formazione i quattro sono alla ricerca di un nome che possa lasciare il segno: durante un viaggio in macchina verso la sale prove ecco l’illuminazione: Kiss.
Il monicker verrà da un’idea di Stanley, il logo, con le due s a forma di fulmini verrà disegnato da Frehley.

La band riesce a registrare ben presto una demo e contemporaneamente a battere i piccoli locali newyorkesi, in cerca di un contratto.
Neil Bogart, al tempo stesso è in cerca di nuove leve da lanciare per la sua nascente etichetta: la Emeral City Records. Impressionato dall’approccio selvaggio al rock’n’roll e dal trucco ambiguo deciderà di reclutarli in scuderia, sotto suggerimento di Simmons, Bogart cambierà nome all’etichetta che ben presto l’etichetta diventerà Casablanca Records.

Nell’autunno del 1973 la band entra per la prima volta in una sala di registrazione professionale e cominciano a buttar giù i pezzi per quello che sarà il loro debut: "Kiss".
Il disco vedrà la luce nel febbraio del 1974 e contiene già all’interno tutte le coordinate musicali che "il bacio" delineerà nella sua lunga carriera: rock semplice e diretto, refrain scontati ma accattivanti, la voce cristallina e potente di Paul Stanley ed il “genio” chitarristico di Frehley: la marcia in più.
Il primo full lenght della band, nonostante non sia un successo clamoroso, contiene quelli che comunque sono alcuni dei classici tutt’oggi del combo: “Strutter”, “Deuce”, “Nothin’ To Lose” e “Black Diamond”.

La band rientra già in studio l’estate successiva dopo solo un veloce tour e qualche apparizione televisiva, incentivata dalla Casablanca a causa delle poche copie vendute dell’esordio (75 mila).
Nell’ottobre del 1974 vedrà cosi la luce "Hotter Than Hell", per molti fan il miglior lavoro di Simmons e soci. Anche qui, nonostante una serie di pezzi dalla qualità altissima (“Got To Choose”, “Goin’ Blind”, Let Me Go, Rock’n’Roll") il successo non arriva e la band decide di abbandonare il tour di supporto per tornare subito in studio.
In meno di 18 mesi i Kiss hanno già pubblicato tre album: nel marzo del 1975 arriva nei negozi "Dressed To Kill".
Il successo in termine di vendite continua a non arrivare, in controtendenza a tutto ciò, grazie all’enorme impatto scenico dovute al face paint e ad un abbigliamento sofisticato che per ogni elemento farà da alterego (Simmons sarà “The Demon”, Stanley “Starchild”, Criss “The Cat” e Frehley “The Spaceman”) la reputazione live dei quattro aumenterà in maniera esponenziale di concerto in concerto, portando a dei “sold out” insperati.  Di conseguenza a tutto questo, la casa discografica decide di pubblicare il 10 settembre del 1975 la loro prima raccolta dal vivo del gruppo: "Alive!".
L’album riscuote un inaspettato successo, grazie anche al singolo (estratto live) di “Rock’n’Roll All Nite” rimasto inosservato all’interno di "Dressed To Kill". La release riceve ben quattro dischi di platino in poco tempo, proiettando i Kiss alla ribalta come nuova realtà hard rock a stelle e strisce; tutto questo in un periodo di grande difficoltà per la Casablanca che in quei mesi rischiava di chiudere.

Da qui in avanti per la band sarà solo un successo dietro l’altro, grandi hit e split eccellenti, tutto questo in poco più di cinque anni …

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