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Litfiba: La Definitiva Consacrazione Commerciale e La Fine di Un Mito Mediterraneo

Assimilata la scomparsa di Ringo De Palma, gli anni ’90 iniziano col nuovo assestamento di formazione: entrano nei Litfiba infatti Roberto Terzani al basso, Daniele Trambusti alla batteria e Candelo Cabezas alle percussioni, che si affiancano a Pelù, Ghigo e Aiazzi, con i primi due ormai veri leader mediatici e non solo della band.

Nello stesso anno vede la luce cosi il disco El Diablo, definitiva consacrazione commerciale del gruppo fiorentino che grazie a singoli di grande successo come la title-track, “Gioconda” e “Proibito” proiettano l’album direttamente in vetta alla chart nostrane, ma è con la intima e cupa “Il Volo” a ricordare De Palma che si tocca l’apice emozionale. Nell’album sarà presente, come secondo chitarrista anche un giovanissimo Federico Poggipollini, poi nella band di Ligabue. El Diablo, segna anche il definitivo allontanamento dalle sonorità madri della band in favore di un rock diretto e potente, orecchiabile ma prodotto senza troppi fronzoli, che porterà i Litfiba ad essere promossi verso anche altri mercati europei; dal tour di promozione verrà estratta anche una vhs nel 1991 dal titolo El Diablo Tour. Terminata la tournee, la CGD decide di immettere sul mercato una compilation dal titolo Sogno Ribelle, che oltre a versione aggiornate di vecchi classici, vari remix e live, vede la presenza del bellissimo brano inedito “Linea D’ombra”, nuova hit single che traghetterà il combo fino al 1993, anno che vede prima l’abbandono Trambusti alla batteria per Franco Caforio, poi la pubblicazione di Terremoto, full lenght tutt’oggi ritenuto il più duro e spigoloso dell’intera produzione della band. Le 9 tracce che lo compongono, si caratterizzano pesantemente per le liriche taglienti e dirette di Piero Pelù, che punta il dito contro i poteri forti e la corruzione in “Dinosauro” e “Dimmi Il Nome”, cosi come è in grande evidenza e spolvero la chitarra di Renzulli, vero protagonista di “Fata Morgana”, per molti il brano migliore in assoluto mai scritto dai Litfiba. Il punto più toccante di Terremoto però, arriva con la corrosiva e rabbiosa “Sotto Il Vulcano”, pezzo dedicato ad Augusto Daolio, leader e cantante dei Nomadi scomparso in quei mesi. Il 1994 invece di apre con il passaggio dall’etichetta CGD alla EMI (che vedrà la band coinvolta in diverse traversie giuridiche che porteranno anche alla pubblicazione di diverse compilation non ufficiali), e la pubblicazione del doppio disco dal vivo Colpo Di Coda, con la presenza di due inediti: il primo è in studio e porta il titolo di “A Denti Stretti”, mentre il secondo registrato dal vivo è “Africa”, che nel testo tocca ancora come tematica i problemi del terzo mondo. Al disco verrà anche associato un book fotografico del Terremoto Tour chiamato Novantanovefoto a cura di Alex Maioli.


Sul finire dello stesso anno (nel frattempo Terzani lascia il posto di bassista a favore di Daniele Bagni) esce anche il nuovo disco in studio: Spirito. Continua cosi la tetralogia degli elementi: se El Diablo celebrava il fuoco e Terremoto la terra, Spirito celebra l’aria. La classifica sorride ancora alla band: infatti “Lacio Drom”, “Lo Spettacolo” e la title-track sono le nuove hit dei Litfiba, celebratissime anche nel nuovo tour. Nel 1995 sarà un altro home video a catalizzare l’attenzione: viene infatti commercializzata la vhs Lacio Drom, con filmati di Pelù e Renzulli nel backstage dello Spirito Tour con l’aggiunta di un cd con il singolo “Spirito” in vari remix e brani live vari. Il 1996 è un anno sabbatico, con il gruppo che si ritira a Firenze solo per ritrovarsi a fine anno per cominciare le nuove session di registrazione; infatti nel 1997 arriva Mondi Sommersi, che alla mancante quadrilogia degli elementi aggiunge quello dell’acqua, e che venderà nel giro di pochi mesi la bellezza di 700.000 copie, tenendo il nome dei Litifiba per più di un anno in testa alla chart nostrane. Il disco è lanciato da singoli come “Ritmo 2”, “Goccia A Goccia” e “Regina Di Cuori”, con la band trionfante anche al Festivalbar dello stesso anno. Dal tour omonimo emergono cosi nel 1998 due testimonianze: la prima e con la vhs Croce E Delizia, la seconda col medesimo titolo è invece un doppio cd. I ricavati della videocassetta furono interamente devoluti alle popolazioni di Umbria e Marche, regioni colpite in quei mesi da un tremendo terremoto. Il 1999 non è solo l’anno che segna la fine del millennio, ma anche quella dei Litifiba, quanto meno nei suoi membri storici. Infatti nell’aprile dello stesso anno esce il controverso Infinito, ultimo disco del gruppo registrato da Piero Pelù e Ghigo Renzulli (criticato aspramente da fan e critica per le sue melodie troppo pop), che l’11 luglio, dopo l’esibizione al Monza Rock Festival 1999 decidono di separare, non senza alcuni attriti iniziali svelati anche alla stampa, le loro strade. Da quella data il primo si dedicherà alla carriera solista con alterni risultati (senza mai picchi notevoli), mentre il secondo mantiene il marchio arruolando prima Ganluigi Cavallo come singer (2000-2007) e poi Filippo Margheri, ex singer dei Miir, annunciato ufficialmente il 12 luglio del 2008, insieme all’inaugurazione del nuovo sito internet. Chi scrive decide cosi di terminare qui la breve cronostoria di questa storica realtà musicale nostrana , senza andare oltre i progetti del nuovo millennio che hanno coinvolto sia Pelù che Renzulli, rivendicando cosi il diritto personalissimo di ricordare i Litifiba con la formazione con la quale nel bene e nel male, è stata scritta una delle pagine più belle della canzone moderna made in italy.


DISCOGRAFIA 1990-1999

1990 – El Diablo
1992 – Sogno Ribelle (Compilation con inediti, remix e brani live)
1993 – Terremoto
1994 – Colpo Di Coda (Album dal vivo)
1994 – Spirito
1997 – Mondi Sommersi
1998 – Croce E Delizia (Album dal vivo)
1999 – Infinito

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