Home Articoli Biografie Kiss: 35 anni di Rock'n'Roll - 3a Parte, Creatures Of The Night and The Glam Years

Kiss: 35 anni di Rock'n'Roll
3a Parte, Creatures Of The Night and The Glam Years

Gli anni ’80 oltre che per l’esplosione del synth pop è per il movimento new romantic, verrà ricordato per la nascita di un genere tutt’oggi duro a morire: l’heavy metal.  I Kiss pur non essendo diretti anticipatori del genere, hanno sfornato in passato riffs e ritmiche che molto hanno ispirato gli eroi del rock duro, per non parlare dell’estetica.

Sta di fatto che nel 1982 sembra non esserci più una collocazione commerciale ben definibile per una band ormai allo sbando. I fan pensano che il chitarrista sia sempre Ace Frehley, ma in realtà tutte le parti di chitarra di "Creatures Of The Night" saranno suonate da Vinnie Vincent (Cusano all’anagrafe).  Nonostante questo la copertina mostra “The Spaceman” al vertice basso e nel videoclip promozionale di “I Love It Loud” (cosi’ come per qualche apparizione televisiva) sarà lui ad imbracciare la sei corde.

A livello tecnico le creature della notte mostrano una band rinvigorita con il nuovo guitar hero, molto preparato dal punto di vista tecnico e compositivo.  L’album segna anche un parziale ritorno al passato con però l’indurimento della proposta, anche per strizzare l’occhio al nuovo mercato. Anche qui però, siamo di fronte ad un mezzo passo falso a livello di vendite. Se Simmons e co. non riescono più a sbalordire il proprio pubblico solo con la cattiveria sonora, devono pensare a qualcosa che possa invertire la rotta.


Nel settembre del 1983 infatti, appena terminato il tour americano i quattro si presentano ad uno show serale di MTV per la prima volta senza trucco ed i costumi di scena, in concomitanza col nuovo album "Lick It Up", che diventerà subito (e non a caso dicono i malpensanti dell’epoca) disco di platino. La nuova uscita segna anche un altro cambio importante: dalla Casablanca i Kiss cambiano etichetta e passano alla Mercury.  Vincent appare il chitarrista adatto per il nuovo corso glam della band (ben visibile nel videoclip di “Lick It Up”) dove anche il sound -  non solo il look - sembrano essere al passo coi tempi con la nuova scena americana. Tutto sembra funzionare di nuovo bene.

Purtroppo però al momento di sfornare un seguito a "Lick It Up" avviene un nuovo cambio: Vincent viene licenziato per motivi mai ben chiariti (le due parti si scontreranno anche in tribunale): al suo posto entra Mark St. John che suonerà quasi tutte le parti di chitarra di "Animalyze", il disco del bacio con maggior successo degli anni ’80, nonostante non sia il migliore. Ma la sfortuna si accanisce ancora contro il gruppo: lo stesso St. John deve abbandonare durante le prove per la nuova tournè mondiale a causa della sindrome di Reiter, malattia che lo terrà anche in futuro fuori dallo star system.


Al suo posto arriva Bruce Kulick, fratello di quel Bob venuto in soccorso ai Kiss qualche anno prima. Con questo nuovo combo la band ritroverà in madre patria una buona popolarità, nonostante in questi anni Gene Simmons sembri più occupato con la sua etichetta musicale e come attore in alcuni blockbuster U.S.A.  Infatti il maggior compositore diventerà Stanley che per diversi anni sarà colui che firmerà (e canterà) più pezzi in assoluto.  Con Kulick nasceranno due LP che diventeranno dischi di platino in poco tempo: "Asylum" (1985) (con all’interno una stratosferica “King Of The Mountain”, il miglior pezzo del bacio degli anni ’80) e "Crazy Nights" (1987), trainato dall'antemica title track.
Nel 1988 viene pure data alle stampe la raccolta "Smashes Trashes And Hits", contenente una versione di “Beth” cantata da Eric Carr.  La combriccola chiude gli anni ’80 con l'album "Hot In The Shade" (1989) che donerà alla top ten americana un singolo, “Forever” che sarà anche un grande successo europeo.
In fase compositiva quest’ultima prova può essere considerata un mezzo passo falso, ma quello che più importa sembra essere il consenso del pubblico, caloroso (quasi) quanto quello dei ’70.

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